Il fascicolo sull’operazione con il Lille per l’acquisto del nigeriano è arrivato in Procura, ma non sono arrivate sanzioni: per qualcuno “questa inazione non può essere casuale”
Il Napoli resta assolutamente in corsa per lo scudetto dopo essere tornato alla vittoria in casa dell’Udinese. Gli azzurri sono attesi ora da un’altra trasferta, col Genoa, poi toccherà al Venezia per chiudere l’anno. L’Inter è lì a un passo, a -1 da Conte con una partita in meno. E il mercato di gennaio si prepara ad aprire i battenti, col tecnico che qualche rinforzo se lo aspetta, soprattutto in difesa. In attacco invece dipenderà dalle uscite eventuali di Raspadori e Simeone, in primis l’italiano di cui si parla in chiave Juventus in un eventuale scambio con Danilo.
Tutto va anche commisurato a quello che succederà la prossima estate, quando rientrerà dal prestito Victor Osimhen, che continua a costituire un problema per il Napoli e per il presidente De Laurentiis. Per il nigeriano bisognerà trovare un acquirente e incassare quanto non è stato incassato dal Galatasaray. Ma sul bomber dello scudetto resta anche la nota vicenda relativa al suo acquisto dal Lille, che era finita nel mirino della Procura con le indagini su De Laurentiis chiuse ormai diversi mesi fa. Tra le accuse per l’operazione che ha portato Osimhen in Italia e anche i vari Karnezis, Palmieri, Manzi e Liguori producendo plusvalenze per circa 20 milioni (sui 76 del cartellino del nigeriano) c’erano sia frode fiscale (achiviata) che falso in bilancio (fascicolo arrivato a Roma nel 2022). E in queste ore è tornato a parlare anche il presidente del Lille, appunto ex squadra dell’attaccante, che ha riaperto il caso.
Il presidente del Lille Oliver Letang a ‘Equipe TV’ ha rilasciato alcune dichiarazioni significative sull’operazione Osimhen col Napoli, costato a bilancio 76 milioni di euro: “Il netto incassato tra l’acquisto del giocatore, i 20 milioni di quattro giocatori in contropartita che invece valevano zero, gli intermediari, le plusvalenze, le commissioni, ammonta a più o meno a soli 7 milioni. Abbiamo guadagnato molto di più con le operazioni seguenti, perché non c’erano più commissioni, retro-commissioni, intermediari”.
Le parole del patron dei francesi potrebbero costituire una nuova scheggia impazzita nelle indagini sulla vicenda, che comprendeva anche diversi giovani per 15 milioni totali segnati a bilancio dal Napoli e non aveva portato comunque a sanzioni nel processo sportivo. Sulla questione è tornato a dire la sua anche Fabio Ravezzani, direttore di ‘Telelombardia’, che su X ha scritto: “L’oscurissima vicenda del passaggio di Osimhen al Napoli continua a non essere perseguita da Chiné. Il fascicolo giace da anni e sembra solo un modo furbo per non decidere nulla. Una vergogna per il nostro calcio. Perché o c’è colpa o no. Ma questa inazione non può essere casuale”.
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