Tanti i casi di moviola dopo la 17esima giornata di Serie A. Tiene banco soprattutto l’episodio che vede protagonista il mediano bianconero: clamoroso dietrofront a Open Var
In attesa dei posticipi di oggi tra Fiorentina e Udinese e tra Inter e Como, la diciassettesima giornata di Serie A ha già offerto molti casi di moviola. Da ieri sera sta facendo molto discutere il tocco di McKennie nei minuti finali di Monza-Juventus. E le parole del rappresentante dell’AIA Dino Tommasi a Dazn non hanno fatto altro che alimentare i dubbi.
Ma andiamo con ordine. Al minuto 83 McKennie, appena dentro l’area di rigore, respinge la conclusione di Ciurria diretta in porta. Ma il tocco è di spalla e quindi non punibile o di braccio e quindi punibile? Da regolamento, la ‘zona verde’ è quella che va da sotto l’ascella tirando una riga dritta in orizzontale. Dal dialogo in sala Var si sentono Fabbri e Maresca dire che se il pallone colpisce la patch della Serie A, l’intervento è regolare. Nella figura che vi proponiamo qui sopra, sembra però che il logo sia leggermente sotto rispetto al lecito. Ad Open Var il Componente della CAN fa loro i complimenti perché hanno cercato il punto di impatto e preso la giusta decisione. Ma mentre scorrevano le immagini di un altro episodio, fuori onda Behrami ha sollevato un dubbio, sostenendo che per lui quello era rigore. Il fatto che il braccio sia in posizione naturale e che sia vicino al corpo prima dell’impatto non conta nulla nel momento in cui è il giocatore della Juve che fa il movimento verso il pallone e non viceversa. Il che è sempre punibile. A quel punto Tommasi fa marcia indietro e cambia versione, appoggiando la tesi di Stramaccioni secondo cui al 51% era penalty, giustificandosi col fatto che “è molto border line, ma non c’è un’immagine certa per invocare il chiaro ed evidente errore“.
Nella stessa partita, anche la Juventus ha reclamato un calcio di rigore per un contatto tra Pablo Marì e Dusan Vlahovic. E’ vero che il difensore dei brianzoli riesce a toccare il pallone con la punta del piede sinistro, ma non lo toglie dalla disponibilità dell’attaccante serbo che poi subisce una leggera trattenuta e finisce a terra. Il fatto di aver accentuato la caduta ha indotto l’arbitro Massa a non fischiare il calcio di rigore, ma di certo se avesse decratato il penalty il Var non sarebbe intervenuto per farlo togliere.
Moviola Serie A: male Feliciani e Var in Atalanta-Empoli, un rigore di troppo per la Roma
Per quanto riguarda gli altri match della domenica, ci sono un paio di grossi errori da segnalare. In Roma-Parma vengono concessi due rigori ai padroni di casa. Netto il primo con Balogh che sgambetta Dybala, mentre è troppo generoso il secondo: Mihaila va spalla contro spalla con Saelemaekers e non ci sono contatti tra i piedi per giustificare il penalty.
Più grave quanto successo in Atalanta-Empoli. L’arbitro Feliciani vede in campo il contatto tra Grassi e Djimsiti e fa ampi segnali che non c’è nulla di irregolare e di dover proseguire. Il difensore bergamasco in effetto tocca il piede del centrocampista toscano, ma il contatto è lieve ed il secondo è già in caduta. Senonché il Var Ghersini ritiene di dover intervenire per proporgli l’On Field Review dell’azione. In questo caso bisognava mostrare personalità e confermare la decisione di campo, e invece il fischietto di Teramo – che dopo l’errore in Monza-Milan del 2 novebre era stato fermato per un mese e aveva ripreso dalla Serie B e poi dalla Coppa Italia – decide per il penalty in favore degli azzurri.