Dal mercato invernale a quello della prossima estate, i piani del club nerazzurro sono chiari. Il focus di Calciomercato.it
Tutti gli allenatori vorrebbero avere l’imbarazzo della scelta. Una alternativa, meglio ancora due per ogni ruolo. Rose larghe, larghissime, salvo poi lamentarsene essendo di difficile gestione. Soprattutto quando le cose vanno male, con chi ha giocato meno che trova terreno fertile per lamentarsi e fare polemica. La rosa dell’Inter è completa in ogni reparto, ma se chiedessimo all’allenatore Inzaghi cosa vorrebbe per l’anno nuovo, lui ci risponderebbe dei rinforzi. Un paio almeno, difensore e quello che chiede da tempo: un giocatore in grado di saltare l’uomo.
Non a torto, verrebbe da dire, data la fragilità fisica del suo fedelissimo Acerbi. E le difficoltà che l’Inter continua in parte a palesare nel dribbling e, dunque, nella capacità di creare superiorità numerica. Ma il club, cioè Marotta e Ausilio, è pronto ad accontentarlo? In linea di massima no, perché la dirigenza ritiene l’organico esauriente in ogni settore. I piani potrebbero mutare soltanto in presenza di infortuni gravi, ragionando pure in ottica Mondiale per Club, di occasioni mercatare davvero grosse o di qualche cessione (Arnautovic?).
Non rappresenta sicuramente un’occasione Bijol, nome che piace ma che non fa impazzire. L’Udinese lo valuta intorno ai 30 milioni. Per quanto riguarda il giocatore in grado saltare l’uomo, Inzaghi come Marotta stimano tanto Federico Chiesa. Ma l’ex Juve non ha quasi mai giocato in questi primi mesi al Liverpool, manifestando ancora una preoccupante fragilità fisica. Poi dove si collocherebbe nel 3-5-2? Non è una punta e il tornante, ruolo ricoperto a Firenze cioè a inizio carriera, farebbe fatica a rifarlo vista la sua scarsa brillantezza atletica.
Sul no a nuovi innesti incidono, ovviamente, pure ragioni economiche. Aggiungere calciatori significherebbe infatti alzare il monte ingaggi, già il più alto della Serie A con 141,7 milioni, nel momento in cui il club è a un passo dal raggiungere l’agognato pareggio di bilancio. Incentrare tutti gli investimenti per la squadra alla prossima estate è, per Oaktree, cosa buona e giusta.
La cifra che stanzierà la proprietà non dovrebbe essere alta, fonti pessimiste parlano di appena 20 milioni, in ogni caso soldi veri – in parte ricavati da qualche cessione, magari anche da una importante – verranno spesi per elementi giovani e rivendibili (il Nico Paz di turno, seppur l’argentino è ‘legato’ al Real Madrid).
Quindi non più per ultra trentenni in scadenza o calciatori sempre acquistabili a zero, vedi David e Tah, ma con pretese elevate tra ingaggio e commissioni. Così vuole il fondo, Marotta e compagnia dovranno adeguarsi. Anzi si sono già adeguati, vedi l’emblematico acquisto di Palacios nonché i veti per Hermoso e affini nella passata estate.
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