Il tecnico giallorosso raggiante dopo la vittoria nella stracittadina: le sue parole in conferenza stampa
La Roma risorge nella notte più importante, il derby con la Lazio grazie a un primo tempo sontuoso con due gol in meno di dieci minuti. Tre punti pesantissimi che portano la firma di Pellegrini e Saelemaekers, ma soprattutto dello stesso Claudio Ranieri.
Nel postpartita le dichiarazioni del tecnico giallorosso in conferenza stampa:
La gestione dell’approccio: come è nato quell’atteggiamento? “Dico sempre che dobbiamo partire cercando di attaccare e fare il nostro gioco in verticale, sono capitate quelle due occasioni e i ragazzi sono stati bravi a sfruttarle”.
Su Pellegrini. “Con Lorenzo parlo spesso, poco ma spesso. Ieri parlando con lui ho capito che aveva una voglia matta di essere il capitano della Roma in questo derby e ho capito che era il momento giusto per metterlo”.
Si aspettava tutto questo da Saelemaekers in quella posizione? “Onestamente no, lo vedevo più alto a sinistra. Ha tutto, ha fatto un grande lavoro difensivo, aveva davanti Tavares che è difficile tenerlo quando allunga”.
Lei ha vinto cinque derby su cinque, non ci era riuscito nessuno. Il suo segreto? “Non c’è nessun segreto, sono onesto. Senza giocatori dove vai? Come il cuoco, ora sono diventati tutti Masterchef ma senza la materia prima che ti inventi? Gli allenatori devono essere bravi a equilibrare la squadra. Prima di un derby non devi caricare troppo di tensione. Io ho usato la parola serenità, è importante”.
Ora che ha rimesso in carreggiata la Roma a che obiettivo potete puntare? “Onestamente non lo so. Siamo in una prima fase, i ragazzi hanno sofferto tanto nel girone di andata e ora si stanno ritrovando. Sono tutti bravi giocatori, mi mettono in difficoltà, sanno che ho scelto quel nucleo ma posso contare su tutti perché stanno bene. Poi tireremo la somma di quello che abbiamo fatto. La Lazio è una grande squadra, nel secondo tempo ci ha messo lì anche se non volevo. Ma la squadra si è aiutata, siamo riusciti a stare sempre compatti, gli abbiamo concesso dei cross ma lì siamo bravi. Mi piaceva più la prima ora ma non si può avere tutto. La Lazio è davvero una bella squadra”.
Sulle seconde palle ora si fidano tutti un po’ di più del compagno? “Io quando arrivo, che mi chiamano sempre con queste situazioni, cerco di dare fiducia ai giocatori e questa la acquisti solo con le prestazioni. Loro sono in fiducia, non se le sono scordate le cose. Il merito è loro, io li alleno ma meno male che mi ascoltano. Gli ho detto che loro sono 26 teste, per loro è 1 quindi gli ho detto ‘fatemi sbagliare il meno possibile'”.