Tanti casi da moviola nella finale di Supercoppa Italiana, con l’arbitro e i suoi assistenti protagonisti in negativo. Da Calhanoglu a Thiaw passando per Asllani-Morata: tutti i casi
Sergio Conceicao non poteva sognare un debutto migliore. Dopo la Juventus in semifinale, il Milan batte in finale 3-2 in rimonta l’Inter e si aggiudica la Supercoppa Italiana a Riyad. Lo stesso risultato, per così dire, è stato ottenuto a livello di episodi da moviola.
In un derby abbastanza facile da dirigere, infatti, l’arbitro Sozza ed i suoi assistenti sono stati protagonisti in negativo in almeno cinque episodi. Partendo in ordine cronologico, dopo meno di un quarto d’ora il fischietto di Seregno – male assistito da Tegoni che era più vicino all’azione – si perde il fallo di Calhanoglu su Musah. Il centrocampista turco tocca il pallone, ma non lo toglie dalla disponibilità dello statunitense che avrebbe potuto involarsi verso la porta avversaria senza il successivo contatto falloso. Non si tratta di chiara occasione da gol sia per la distanza della porta (siamo all’altezza della linea mediana) sia per la possibilità di un altro difendente come Bisseck di intervenire. Nella ripresa episodio molto simile a partite invertite: stavolta è Thiaw che tocca il pallone senza toglierlo dalla disponibilità di Barella che poi viene messo giù. Il fallo è poco fuori dall’area di rigore, ma anche in questa situazione manca un elemento per il DOGSO, ossia la direzione dell’azione che non è verso la porta bensì verso l’esterno.
Sempre nel primo tempo, poco dopo la mezzora con il pallone che sta uscendo in fallo laterale, Theo Hernandez va a colpire con i tacchetti la caviglia di Dumfries che resta a terra per almeno un minuto. Non sembra esserci volontarietà da parte del francese di colpire l’avversario e quindi non ci sono gli estremi della condotta violenta che porta all’espulsione diretta. Ma di certo c’è imprudenza e quindi il terzino rossonero andava sanzionato con il cartellino giallo. Stavolta è il primo assistente Carboni ad avere la visuale migliore ma a non aiutare Sozza a prendere la decisione corretta dal punto di vista disciplinare.
Moviola Supercoppa, gol di Theo Hernandez viziato da fallo. Ecco perchè il Var non è intervenuto
L’episodio che ha fatto discutere di più è quello che ha portato al gol di Theo Hernandez che ha dato il via alla rimonta del Milan. Netto il fallo e giusta l’ammonizione per Mkhitaryan che ha fermato Leao al limite dell’area, ma ad inizio azione c’è un contrasto sulla trequarti campo che andava sanzionato.
I rossoneri recuperano palla con Morata che, però, colpisce la caviglia di Asllani prima del pallone. Tuttavia il Var in questo caso non può intervenire perché dopo il calcio di punizione inizia un’altra azione. Il paradosso sta nel fatto che se avesse segnato Leao, invece, Marini e Doveri avrebbero preso in considerazione l’APP e avrebbero potuto richiamare Sozza al monitor a bordocampo per fargli valutare l’intervento falloso. L’ultimo episodio arriva a due minuti dal 90esimo, con Bastoni che commette un brutto fallo su Pulisic. In telecronaca si è detto che il difensore dell’Inter ha voluto impedire una ripartenza ed è vero, ma il punto di impatto lascia più di qualche dubbio. L’americano viene colpito poco sotto il ginocchio, a dimostrazione del fatto che l’avversario non aveva intenzione di giocare il pallone. Un intervento commesso più con vigoria sproporzionato che con semplice imprudenza: di certo se l’arbitro lo avesse espulso, il Var non sarebbe intervenuto a fargli cambiare idea. Il giudizio della squadra arbitrale non può che essere negativo: in passato il designatore Rocchi ha sospeso anche per un mese i direttori di gara, staremo a vedere come si comporterà con Sozza.