Le parole del tecnico giallorosso a due giorni dalla sfida al Dall’Ara contro il Bologna, per provare a risalire ancora la china dopo la vittoria nel derby
Smaltita la sbornia per la vittoria nel derby, la Roma deve dare continuità per provare a scalare ancora posizioni in un buon momento di forma. I giallorossi hanno trovato un’identità e una discreta consapevolezza con Claudio Ranieri, che però non ammette cali.
A due giorni dalla complicatissima trasferta a Bologna, il tecnico giallorosso ha preso la parola in conferenza stampa (ore 13.30) da Trigoria, in cui ha parlato del match ma anche del mercato.
La Roma ha la pressione del Fair Play Finanziario, ha giocatori che guadagnano molto e difficili da sistemare, probabilmente non avrà gli introiti della Champions. In base a questo come immagina la sua costruzione estiva di un grande club? Incuriosito o preoccupato? “Non sono preoccupato, i problemi si affrontano uno alla volta. Se penso a giugno non sono concentrato su Bologna, c’è un grande lavoro da fare e lo stiamo facendo. Ci sono tante difficoltà, anche a gennaio non è detto che si trovino giocatori da Roma che ci diano qualcosa in più. Ma prendere per prendere non faccio prendere nessuno. Poi si può sbagliare, magari pensi che uno sia da Roma ma non si ambienta, ha problemi, si innervosisce… Noi vogliamo sempre sapere vita, morte e miracoli di tutti, ma il calcio è bello anche per questo. Io però penso alla partita di Bologna, al 100%”.
Quanto è importante restare concentrati dopo il derby? “Non credo c’è stato bisogno di switchare, ma l’ho fatto perché da allenatore devo. Poi gli episodi saranno a farci dannare o esultare, ma lo accetto. Noi sappiamo come gioca il Bologna, perché sapevamo come giocava la sua Fiorentina o il suo Spezia, sappiamo mille cose, che ti saltano alla gola, ma ora dobbiamo metterle in pratica”.
Andato via Le Fée, quale è il reparto che ha maggiore bisogno di rinforzi? Ha parlato di innesti da Roma, Frattesi corrisponde a questo profilo? È un obiettivo? “Se ne ho parlato di sicuro non lo dico a lei. Abbiamo ampia visione su tutto, ma non è prioritario il tutto. Noi dobbiamo trovare giocatori da Roma, inutile dare polvere negli occhi dei tifosi, non mi piace. Se si sbaglia, sbagliamo io e Ghisolfi. Le Fée ieri mi ha salutato, ero dispiaciuto a lasciarlo andare. Ha avuto i cambi allenatore, non l’ho potuto provare ma mi piaceva molto. Chi soffre perché non gioca, a me è capitato. Lui è andato via perché vuole giocare, è sceso di categoria come feci io a Catanzaro. Lì c’era l’allenatore che lo faceva giocare e lo conosce. Se non lo acquisteranno avremo un giocatore che ha fatto sei mesi di Championship, sarà più maturo, se lo acquisteranno avremo fatto una plusvalenza positiva per il club”.
Pellegrini ce lo aspettiamo in campo anche a Bologna? Sta cambiando qualcosa anche sul futuro? “Ora godiamoci questo Lorenzo, lui si allena sempre da primo della classe. Oggi l’ho visto spigliato e concentrato, sabato farò le mie decisioni in base alla partita”.
Tra i giocatori scontenti può esserci Soulé? Ha chiesto di giocare di più o gli troverà un nuovo ruolo? “A me piace molto, si applica, non ha fatto richieste, sa benissimo che ha un futuro roseo da noi. Lui è bravo, ma a me piacciono i giocatori pratici, questo gli chiedo. Lui tocca 10 palloni e questi 10 palloni devono essere importanti per la squadra. Non posso pensare che quando prende il pallone lui lo tocca 2-3 volte e poi non succede nulla. Voglio che quando un mio giocatore riceve la palla può succedere qualcosa di importante, piano piano ci arriverà perché ha tutto”.
Si aspettava di vincere il quinto derby su cinque? Teme un rilassamento? “In questo caso saremmo degli sciocchi. Il derby è stato importante perché abbiamo giocato contro una grande squadra e lo ripeto. Abbiamo vinto ma la Lazio è davvero una grande squadra, che gioca bene, pressa, sa quello che fa e va mille all’ora, sono stato molto contento”.
Cristante fuori da un po’, ci sono indicazioni sul suo rientro? Con l’uscita di Le Fée pensa a soluzioni dalla Primavera? “Ora riprenderà a correre, non gli si gonfia la caviglia e sta bene, da domani correrà e al più presto tornerà con la prima squadra ed è molto importante. Quando abbiamo bisogno della Primavera lo chiediamo, oggi ne sono venuti due, a rotazione li chiediamo in base ai ruoli scoperti”.
Possibile che faccia 3-4 operazioni in entrata a gennaio? “Può essere tutto. Nel calcio capita magari che ci sono otto mesi di mercato e si fa tutto all’ultimo. Non capisco perché ci sono finestre così lunghe, facessero una settimana intensa e piena. Voi vi divertite meno, io posso allenare o no nuovi giocatori, sarebbe tutto più bello. Invece c’è la finestra lunga, si riflette, si parla, e poi tutto gli ultimi due giorni. È il bello del calcio”.
Con Hummels state parlando di rinnovo? “Dipende da lui, se vuole e si sente di restare e giocare. Non possiamo forzarlo, è libero, credo si trovi bene, ma bisogna vedere la famiglia, ci sono tante cose che dovrà valutare”.
Zalewski andrà a scadenza o andrà via a gennaio? “Mi auguro che resti, è un buon giocatore, si allena sempre bene, aspettiamo e vediamo”.
Un commento sul divieto di trasferta per due turni ai tifosi. “Mi dispiace tantissimo, ma vediamo se c’è qualcosa che possiamo fare per aiutarci, sono molto importanti, spero possiamo fare qualcosa senza promettere niente”.
Sono passati 16 anni dalla prima volta da allenatore della Roma. Si sente questa responsabilità di essere un ‘padre’ dei romanisti? “Mi auguro di non sentirmi un nonno o un papà, ma un allenatore, e spero di avere rispetto come lo do. Faccio tutto con il cuore in mano, sono umano, ma se sbaglio lo faccio per una visione, perché penso che un giocatore fa comodo, ma non sbaglio per altri motivi. Voglio solo migliorare la Roma. Questo si percepisce sia nei giocatori che nella società e nei tifosi, anche voi. Mi rispettate perché sono una persona aperta e leale. Io sono un libro aperto”.
Ha capito perché questa squadra ha difficoltà a vincere in trasferta? Manca mentalità? “Non credo, non credo in una mentalità da casa e una in trasferta. Manca l’aspetto motivazionale e mentale che ti fa dare di più. Ci siamo vicini, le nostre partite sono state sempre gagliarde, con Tottenham e Milan. Potevamo perdere o vincere, ma sono le opportunità che ogni squadra si crea, noi le stiamo creando e ci stiamo andando vicini. Credo che mancano pochi giorni alla vittoria fuori casa. Ogni partita che non vinciamo ne manca una, sono per i grandi numeri, prima o poi arriverà. A Bologna sarà una bella partita, due squadre che si daranno battaglia, loro sono aggressivi e organizzati e noi dovremo essere bravi a trovare la via per entrargli dentro”.