Il fuoriclasse portoghese si è raccontato tra le emozioni di Riad e il rapporto con il nuovo allenatore e con Fonseca, fissando gli obiettivi
Per Rafael Leao è stata senza dubbio una prima parte di stagione burrascosa a dire poco. Contro la Lazio i primi scricchiolii, la panchina di Fonseca dopo la prestazione di Parma e l’ammutinamento durante il cooling break. Poi le parole piccate dell’allenatore in conferenza, qualche altra esclusione, poi il ritorno da protagonista. Il numero 10 nelle ultime settimane era tornato decisivo, anche se i numeri sono ancora deludenti. Lunedì è arrivata però la conquista della Supercoppa, da protagonista nonostante l’infortunio che lo ha relegato al secondo tempo della finale. Leao è entrato e ha ribaltato il match, servendo poi l’assist decisivo nel recupero per Abraham.
Il portoghese ha rilasciato una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, in cui ha parlato anche del nuovo allenatore Sergio Conceicao, oltre al suo futuro e alla notte di Riad: “L’immagine più forte che mi porterò dentro è quella di tutto il gruppo che festeggia il gol di Abraham. Un momento di gioia condiviso. Un ricordo che mi resterà per sempre e che certo racconterò ai miei bambini. Conceicao ha portato energia e una nuova mentalità, ho sentito una scossa nuova”.
Leao è convinto che qualcosa sia cambiato: “L’energia e mentalità di cui parlavo prima si sono viste contro la Juve e contro l’Inter. Chi era fuori per infortunio ha scelto di essere ‘dentro’ la squadra, di dare il suo contributo dalla tribuna: è stato uno step in più”.
Milan, Leao: “Voglio la Champions, poi il Pallone d’Oro. Con Fonseca non ha funzionato”
Parole da milanista e da leader del Milan? Leao risponde così: “Quando sono arrivato qua già tifavo un po’ per il Milan. Ho subito capito la passione dei tifosi e cosa voleva dire portare questa maglia, che ha un peso speciale. Ho pensato che volevo star qui per anni e vincere trofei. Quindi sto bene al Milan per il presente e futuro? Sì, speriamo”.
Poi ancora sui due allenatori di questa stagione in rossonero: “Conceicao sa come spingermi e mi aiuterà ad arrivare a un livello più alto. Puntiamo forte su di lui. Fonseca? Sulla nostra relazione allenatore-giocatore non ho nulla da dire, anche se all’inizio un paio di situazioni – e non dico problemi, ma situazioni – abbiamo dovuto risolverle. Ha cercato di fare il suo lavoro, di applicare le sue idee e io credo che ci sia sempre da imparare. Ma non ha funzionato. Posso però dire che tutti hanno provato a dare il massimo e che a Fonseca auguro il meglio“.
E ancora sui suoi sogni: “Pallone d’Oro? Ovvio, ma per me la cosa più importante è vincere un grande trofeo con la squadra. Il Pallone d’oro è una conseguenza dei risultati con il tuo club. Per questo la mia prima ambizione è conquistare la Champions. In Europa abbiamo l’ambizione di andare il più avanti possibile, ma servirà sempre il vero Milan. La Champions è la coppa più bella che c’è nel calcio e per noi da ora in poi saranno tutte finali. Sì, possiamo sognare di vincere anche qualcosa di importante. Niente è impossibile”.