Thiago Motta e lo spettro dell’esonero, la situazione in casa Juventus nel punto di Calciomercato.it e con gli ospiti della trasmissione ‘Juve Zone’ sul nostro canale Youtube
Ritorno in campionato per la Juventus, dopo la parentesi poco felice in Supercoppa italiana. I bianconeri affrontano il derby col Torino, che potrebbe rappresentare un crocevia per la stagione. Partita da non fallire, per cercare di invertire una tendenza recente poco incoraggiante. Nonostante le difficoltà del momento, Thiago Motta e i suoi devono assolutamente vincere.
Fin qui, i risultati del tecnico italobrasiliano non sono stati entusiasmanti. Al punto che lo scetticismo sul nuovo ciclo della Juventus ha fatto emergere le prime voci di esonero. Un tema, quello del delicato momento bianconero, che è stato analizzato nel nostro programma ‘Juve Zone’ sul canale Youtube di Calciomercato.it, in particolar modo con Antonio Barillà, giornalista de ‘La Stampa’. Il quale, sul futuro dell’allenatore, si è espresso in questo modo: “Credo che nell’immediato un rischio esonero non ci sia. Perché è un progetto che è appena stato avviato e sul quale è stato investito tantissimo”. Il che non vuol dire che la situazione attuale non necessiti di interventi mirati.
Juventus a caccia della svolta, Barillà: “Ecco cosa bisogna fare con Thiago Motta e Vlahovic”
Barillà, nel corso del suo intervento, ha sottolineato alcune delle principali criticità della squadra bianconera in questo momento. Chiamando lo stesso Thiago Motta alle sue responsabilità.
“Io ho una posizione critica – ha spiegato – Il giovane leader si forma sempre, però alla Juventus solitamente si cresce accanto a degli altri leader che ti guidano e ti instradano. In questo momento credo che si sia ecceduto nel far fuori i leader di ieri. Per leader parlo sia di custodi di juventinità sia di giocatori di spessore internazionale. Se ci troviamo a dire, come dopo la Supercoppa, che la Juventus non ha carattere, io credo che bisogna interrogarsi su tre punti: 1) Il carattere in attesa dei leader lo deve formare l’allenatore, anziché denunciare che non c’è 2) Se non c’è carattere non capisco perché si debba continuare a rottamare, spesso anche in modo irrispettoso come è successo con Danilo 3) È una squadra giovane, ma non di bambini. Se tu spendi 60 o 50 milioni per giocatori di 25/26 anni poi non puoi dire che non hai leader“.
L’allenatore si trova comunque a un bivio: “C’è un problema serio – ha proseguito Barillà – Questa Juventus si trova ad affrontare un gruppo di partite molto difficile e può o riemergere oppure adeguarsi a un campionato molto triste con conseguenze non solo di tipo sportivo, ma anche economiche. Per questo io mi auguro che Thiago Motta trovi quei piccoli compromessi con se stesso, perché alla Juventus si può ricercare anche la concretezza ogni tanto e si può essere ossessionati dalla vittoria, ogni tanto. E poi credo che si debba ritrovare quella ferocia e quel carattere che spesso sono mancati ultimamente. Io non ho visto una Juve tenace e feroce in Supercoppa. A fare la differenza tra Yildiz e gli altri non è solamente il piede educato e la visione di gioco, ma è l’impegno che ci mette, la voglia che ha e il cuore che trasmette”.
Tra i temi toccati dal giornalista de ‘La Stampa’, anche il mercato: “In difesa Araujo è davanti a tutti, sia come trattativa col Barcellona sia come trattativa col giocatore ed è quello che mi aspetto per primo. Per il resto, penso che si possa anticipare un investimento futuro e in questo senso un’insistenza su Antonio Silva non è casuale. Per l’attacco, molto dipenderà dalle idee che verranno dal rapporto con Vlahovic. Se il pensiero interno è quello di un calciatore che rischia seriamente di non rinnovare, allora è bene già guardarsi attorno non per un vice-Vlahovic ma per una controfigura che possa poi acquisirne l’eredità. Per una cosa del genere si può anche anticipare un’operazione che era programmata per la prossima estate”.