Juventus, le 8 “sconfitte” sotto la guida di Thiago Motta: i numeri dell’allenatore fanno riflettere. Il focus completoÂ
A primo impatto, leggendo questo titolo, vi verrà da pensare che sia stato fatto un errore nell’osservare il calendario della Juventus. Invece no, siamo assolutamente consapevoli che i bianconeri non abbiano mai perso in campionato (ha tenuto a ribadirlo anche Thiago Motta) e che le sconfitte dall’inizio della stagione sono state solamente due.
Gli stop sono arrivati contro lo Stoccarda in Champions League il 22 ottobre e con il Milan lo scorso 3 gennaio in Supercoppa Italiana. La prima non ha influito drammaticamente nel percorso europeo, mentre la seconda ha determinato l’eliminazione dal torneo. In Serie A, però, ancora 0 alla voce incontri persi, ma spiccano inevitabilmente i 12 pareggi.
Thiago Motta e la sindrome del pareggio che sa di sconfitta
Ci sono pareggi e pareggi. Quando non perdi e non vinci si può osservare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Da inizio stagione, quello della Juventus si sta svuotando sempre di più. Il dato è emblematico, comprendendo tutte le competizioni: 0 pareggi ad agosto, 3 a settembre, 3 a ottobre, 3 a novembre, 4 a dicembre e 1 a metà gennaio.
Se nella prima parte dell’avventura targata Thiago Motta si poteva chiudere un occhio davanti a questa tendenza, gli ultimi mesi hanno fatto perdere definitivamente la pazienza al tifoso bianconero. Un sostenitore abituato a vincere (meno negli ultimi 5 anni ndr), che il concetto di punti persi non lo vuole inserire neanche nel proprio vocabolario.
La matematica è poi chiarissima, tenendo in considerazione solamente la Serie A, con 12 pareggi, la Juventus ha ottenuto 12 punti sui 36 potenziali. Questo significa che sono stati persi ben 24 punti, che possono essere raggiunti in 8 partite vinte. Ciò vuol dire che, se al posto di 12 pareggi in 12 partite, avessimo scritto 8 sconfitte in 8 partite, non saremmo andati molto lontano dalla realtà meramente matematica.
L’analisi dei punti persi e la posizione di Thiago Motta
É ovvio, parlare con i se non porta da nessuna parte. Thiago Motta con 12 pareggi è ancora seduto sulla panchina della Juventus, cosa che avrebbe abbandonato da un pezzo se avesse effettivamente perso 8 partite. Ma la sua posizione è ancora così solida? Nel giorno del recupero di Atalanta-Juventus, ci sono dei dubbi, ma non si può di certo parlare di esonero. Al termine dei 90 minuti in casa della Dea se ne ripotrà discutere.
Il gennaio bianconero è di quelli terribili, con il Milan nel prossimo weekend e il Napoli a fine mese. Nel mezzo anche il Brugge in trasferta in Champions e il Benfica nell’ultima gara da calendario di gennaio. La Vecchia Signora rischia quindi di perdere ulteriori punti? Se tenessimo in considerazione anche solo il campionato, racimolare altri 3 pareggi in 3 partite, farebbe perdere 6 punti potenziali, praticamente altre 2 sconfitte ufficiose.
Ma dov’è che questa Juve ha fallito per arrivare alle sopracitate “8 sconfitte”? Sicuramente nella gestione della rosa, con un numero ridotto di risorse, specie in attacco, una serie di acquisti rivedibili, vedi Douglas Luiz, e un intervento tardivo sul mercato dopo la rottura dei crociati di Bremer e Cabal (al 14 gennaio non è ancora arrivato un centrale ndr).
Juventus, serve una svolta: cosa dovrà fare il club
In primo luogo, questa Juve deve lasciarsi alle spalle un girone d’andata insufficiente e l’inizio di 2025 da incubo. Non sono più ammessi passi falsi in gare abbordabili: 0-0 con l’Empoli, 1-1 con Cagliari, Lecce e Torino e 2-2 contro Parma e Venezia. É in questo tipo di partite che Thiago Motta deve ritrovare il DNA della squadra, che ha sprecato fin troppe volte situazioni di vantaggio durante i 90 minuti.
Occorrerà poi un mercato di gennaio all’altezza. Alberto Costa, in arrivo in queste ore, non è un nome che sposta gli equilibri, non era neanche la priorità assoluta e non conosce la Serie A. Avrà bisogno di ambientarsi. Occorre urgentemente un centrale di difesa, un vice Vlahovic, (Kolo Muani, ora in orbita Juve, è davvero solo un’alternativa?) e magari un centrocampista, dato che Fagioli ormai non vede più il campo.
Infine, servirà ritrovare serenità ed equilibrio. Le due espulsioni di Thiago Motta, la mancata comunicazione sui tempi di infortunio dei propri tesserati, l’assenza di dirigenti al di sopra di Giuntoli che parlino davanti alle telecamere, sono segnali di una società non tranquilla. Solo così la Juventus potrà tentare l’assalto al quarto posto, ampiamente alla portata, dato i passi falsi delle rivali, che salverebbe la faccia per una stagione non entusiasmante.