Per la società bianconera tra due settimane è in programma un’udienza e la sanzione può essere molto pesante
Non è chiusa l’inchiesta Prisma che vede coinvolta la Juventus ed alcuni suoi ex dirigenti. Il prossimo 27 gennaio ci sarà la seconda udienza del procedimento davanti al Gup del Tribunale di Roma.
Sarà il giudice a dover stabilire il rinvio a giudizio o meno di alcuni dei dirigenti che hanno lavorato con i bianconeri negli anni passati: da Andrea Agnelli a Pavel Nedved, da Fabio Paratici a Maurizio Arrivabene. Le accuse sono diverse: si va dal reato di falso nelle comunicazioni sociali alla manipolazione del mercato e ancora ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.
Al procedimento prende parte la stessa Juventus in quanto i reati contestati agli ex dirigenti fanno parte di quelli per i quali la legge 231/01 prevede una responsabilità amministrativa per la società. Secondo quanto riferisce l’avvocato Michele La Francesca su ‘Ius101’, c’è una delle accuse in particolare che potrebbe creare problemi alla Juventus. Si parla del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: nel caso ci fosse una condanna per tale fattispecie, tra le sanzioni previste c’è anche il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Dovesse essere applicata al club bianconero tale sanzione, i problemi non sarebbero di poco conto.
In caso di condanna per il reato in questione, infatti, la Juventus vedrebbe decadere i contratti di sponsorizzazione in corso al momento della sentenza e non avrebbe la possibilità di stipularne di nuovi. Una sanzione che potrebbe essere applicata per un periodo di tempo di massimo due anni.
Questo lo scenario configurato nell’articolo, nel quale si ipotizza anche la strategia difensiva della Juventus. Considerato che la società non ha presentato richiesta di risarcimento danni nei confronti degli ex dirigenti coinvolti e ha sempre sostenuto la correttezza del loro operato, è probabile che la Juve sostenga la corretta della loro condotta e quindi l’insussistenza dei fatti contestati: in questo modo, con il proscioglimento decadrebbe anche la responsabilità del club e quindi non verrebbero irrorate le possibili sanzioni.
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