Il tecnico del Milan ha parlato al termine del match contro il Girona e ha fatto i complimenti alla squadra, dribblando la domanda sul mercato
Vittoria importante, anche se sofferta, per il Milan. Contro il Girona è arrivato un 1-0 (gol di Leao) che fa entrare i rossoneri nelle prime otto con una sola partita dalla fine del girone unico della Champions.

Ora l’obiettivo è alla portata, ma Sergio Conceicao sa che non deve abbassare la guardia. Intervenuto a ‘Prime Video’ nel post gara ha parlato della prestazione dei suoi giocatori, dribblando la domanda sul mercato ed in particolare su Santiago Gimenez.
PARTITA – “I ragazzi hanno fatto una buona prestazione – le sue parole – . Dobbiamo continuare a lavorare tanto, ci sono cose che vanno bene, tante altre cose che non vanno così bene. La cosa più importante è stata il risultato. Abbiamo avuto occasioni per fare più gol, anche loro hanno avuto 1-2 occasioni importanti nel primo tempo, ma credo che siamo stati migliori. Nel secondo tempo c’è stata più paura di prendere il pareggio che voglia di fare il secondo gol, ma è normale”.
ATTEGGIAMENTO – “Come voglia è questo quello che voglio vedere, ma chiedo altre cose, altri movimenti. Bisogna lavorare di squadra”.
Santiago Gimenez al Milan: Conceicao dribbla Toni
Durante l’intervista c’è spazio anche per una domanda di mercato con Santiago Gimenez, autore di una doppietta contro il Bayern Monaco, che ha esultato facendo capire di non voler lasciare il Feyenoord.
A Conceicao Toni chiede se non sarebbe utile un centravanti centrale, con riferimento proprio al messicano: “Se tu tornassi 10 anni indietro – ha scherzato il tecnico del milan – andrebbe molto volentieri. Non vi riferite a Toni? Non fa niente”.
Successivamente a ‘Sky’, il tecnico del Milan aggiunge: “È un processo in evoluzione, vogliamo che i calciatori accettino qualcosa di diverso e non è facile. Ho visto che soffrivano un po’ ed ho messo la difesa a cinque. In queste partite è molto importante il risultato”.
LEAO – “Quando sono arrivato ho parlato con lui, è importante che capisca che senza palla è un difensore, deve essere a disposizione dell’organizzazione difensiva. Io gli dico cosa fare e lui si sta sforzando per essere un calciatore più completo. Se diventerà un’abitudine per lui, diventerà un giocatore molto più forte”.