Scopri quali sono stati i 5 Napoli-Juventus più emozionanti negli ultimi 10 anni: da Higuain a Kvaratskhelia, sono numerosi i momenti iconici dal 2015
La sfida tra Napoli e Juventus non è mai come le altre, soprattutto per i tifosi partenopei. La storica rivalità tra le due squadre, vissuta principalmente negli anni ’80 e poi nuovamente negli ultimi 15 anni, ci ha regalato numerose sfide indimenticabili. Per un tifoso napoletano, la Juve è una nemica sin da quando si è piccoli, ma sono tanti i sostenitori bianconeri cresciuti in Campania.
Una sfida interna che si è accesa spesso anche in campo, con gare mozzafiato e tradimenti. Noi abbiamo scelto le 5 migliori partite tra Napoli e Juventus giocate allo stadio Diego Armando Maradona (e prima ancora San Paolo) dalla stagione 2015-16 alla scorsa annata, la 2023-24. Ci siamo concentrati principalmente sulle partite più belle, anche per i tifosi neutrali, e su quelle che hanno segnato in qualche modo questa rivalità nell’ultimo decennio.
La nostra classifica parte con una delle sfide che si posiziona praticamente a metà, in ordine temporale, nell’arco di questi 10 anni. Quello dell’11 settembre 2021 è un incrocio di inizio stagione tra Napoli e Juventus, con un’intera annata ancora da disputare. Per la prima volta Luciano Spalletti gioca questo big match sulla panchina partenopea, contro un Max Allegri che ha fatto ritorno in bianconero.
Una partita che ha vissuto di folate, ma che resta importante nella storia recente del Napoli per due motivi: segna il debutto ufficiale di Anguissa in maglia partenopea e lancia Luciano Spalletti verso la lotta Scudetto che terminerà a poche giornate dalla fine con un terzo posto e il tanto atteso ritorno in Champions League. Migliore in campo proprio il camerunense che diventerà poi un inamovibile in campo ancora oggi.
A decidere la partita, dopo un iniziale vantaggio di Alvaro Morata su errore gravissimo di Manolas, sono Matteo Politano e Kalidou Koulibaly. L’attaccante realizza in tap-in su un’incertezza di Szczesny, mentre il centrale senegalese approfitta di un pasticcio difensivo di Kean e torna a segnare nuovamente ai bianconeri, lui che era stato protagonista sia nello storico incontro dello Stadium del 2018, che per lo sfortunato autogol un anno dopo nel clamoroso 4-3 sempre a Torino.
Ancora un 2-1, questa volta risalente a meno di un anno fa. Per il quarto posto abbiamo scelto la sfida più recente tra Napoli e Juventus al Maradona. Una delle più divertenti in termini di spettacolo puro. I ritmi e le occasioni in campo le avrebbero fatto meritare anche un gradino più in alto, ma la medaglia di bronzo non arriva per la poca importanza che assunse a fine stagione questa gara.
Era infatti la 27a giornata di campionato, con il Napoli settimo in classifica e già affidato a Calzona e la Juventus seconda a -15 dall’Inter che aspettava solamente poche settimane per laurearsi campione d’Italia. Il match, però, è particolarmente divertente e le due squadre, non avendo nulla da perdere, giocano a viso aperto.
Tantissime le occasioni, con Kvaratskhelia che sblocca l’incontro a fine primo tempo. La Juve colpisce anche un palo con Vlahovic e spreca fino al minuto 81 con il pareggio firmato da Chiesa. Sembra l’epilogo di una sfida che però viene decisa da Jack Raspadori, lo stesso che un anno prima, allo Stadium, aveva portato i 3 punti in una delle partite scudetto della stagione. L’attaccante è il più lesto a ribadire in rete la respinta di Szczesny sul rigore sbagliato da Victor Osimhen.
Per il peso specifico della partita, abbiamo deciso di inserirla al terzo posto. Quella del dicembre del 2017 è una delle poche vittorie che la Juventus ha ottenuto in casa del Napoli negli ultimi 10 anni. Sono state, infatti, solamente 2 le volte in cui i bianconeri sono usciti con i tre punti dal San Paolo/Maradona dalla stagione 2015/2016. La sfida che abbiamo selezionato è una di quelle che ha fatto più rumore nell’ultimo decennio.
Giocata alla 15a giornata di quella Serie A, la sfida tra Sarri e Allegri si rivelerà decisiva anche a fine anno. Quella, infatti, sarà la storica stagione dei 91 punti del Napoli, che “perse in albergo” lo Scudetto a fine aprile. Il successo in trasferta della Juve pose le basi per il sorpasso bianconero e la corsa verso l’ennesimo titolo.
Decisivo il gol del grande ex Gonzalo Higuain, bombardato di fischi allo stadio. Il Pipita, da eroe a villain, segnò il suo quinto gol in cinque partite contro la sua squadra del passato. Questa volta, però, non si trattenne e decise di esultare portandosi la mano all’orecchio e guardando verso la tribuna. Una rete dolorosa e pesantissima che indirizzò in parte le sorti del campionato.
Pochi mesi prima della sfida di campionato, Napoli e Juventus si incrociarono per la Coppa Italia. La semifinale d’andata a Torino si era conclusa con un 3-1 per i bianconeri e serviva dunque un’impresa per ribaltarla. Così non fu, ma gli azzurri riuscirono comunque ad avere la meglio nei 90 minuti, seppur senza strappare il pass per la finale. Quella dell’aprile 2017 fu una partita ricchissima di emozioni e spettacolo.
Per la seconda volta, Gonzalo Higuain tornava all’allora stadio San Paolo, solamente tre giorni prima era stato accolto in campionato da fischi assordanti. Anche per questa partita, sin dal riscaldamento, i suoi ex tifosi lo hanno puntato, ma l’argentino rispose in campo con un gesto iconico. Alla mezz’ora fu proprio il Pipita a sbloccarla, per il primo gol contro il suo passato. Nessuna esultanza, solamente uno sguardo verso la tribuna dove era seduto il presidente Aurelio De Laurentiis. L’argentino lo indicò e pronunciò la frase “Es tu culpa”, “É colpa tua”.
Il match rimase vivo anche nel secondo tempo, con il Napoli che riuscì a pareggiarla con Hamsik, prima di subire la doppietta di Higuain e riacciuffarla con Mertens. Nel finale la rete di Insigne regalò una piccolissima speranza, ma vana. Gli azzurri riuscirono a trionfare, ma fu la Juventus a passare e a trionfare poi contro la Lazio a maggio.
Nessun dubbio, è di sicuro questo il Napoli-Juventus più iconico, emozionante e sorprendente degli ultimi 10 anni. Per un tifoso della Juve i ricordi di quella sera non saranno così felici, ma l’impatto di questa gara resta oggi ancora memorabile. Alla 18a giornata di quel campionato 2022/23, le due squadre si presentano in una forma clamorosa. Gli azzurri avevano perso solamente una partita, contro l’Inter una settimana prima. I bianconeri non subivano mai gol, ne avevano incassati 7 dall’inizio dell’anno.
La squadra di Luciano Spalletti era prima in classifica con un vantaggio di 7 punti dalla Juventus, che aveva l’occasione di portarsi a -4 e riaprire il campionato. Una vittoria degli azzurri, invece, avrebbe mandato Allegri a -10 e il distacco con il Milan secondo, fermato sul pari a Lecce, si sarebbe allungato a +9.
Il match del Maradona fu un’apoteosi per i tifosi partenopei. Dopo la classica fase iniziale di studio, il Napoli la sbloccò all’11’ con Osimhen, l’uomo più atteso. La Juve provò a reagire, scheggiò la traversa con Di Maria, poi sbandò. A fine primo tempo arrivò il raddoppio di Kvaratskhelia, ma i bianconeri furono bravi a reagire proprio con l’argentino e a chiudere sotto di un solo gol all’intervallo.
Nella ripresa, però, non ci fu storia. Rrahmani siglò il tris sugli sviluppi di calcio d’angolo e si rivelò una mazzata per la squadra di Allegri. Da quel momento fu un assedio del Napoli, che nella peggior serata di Bremer con la maglia bianconera, trovò il 4-1 ancora con Osimhen e chiuse la pratica per il 5-1 con Elmas poco dopo l’ora di gioco. In campo si era convinti che il risultato potesse essere ancora più rotondo, ma si fermò lì. Negli olè e nel tripudio del Maradona, il Napoli mostò a tutti come quello sarebbe stato il suo anno. A fine stagione, sarà Scudetto.
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