In casa rossonera si discute di futuro anche a livello dirigenziale: dal comportamento di Ibrahimovic al direttore sportivo
Nel corso di Zona Rossonera, trasmissione di Calciomercato.it sul proprio canale YouTube, si è parlato di attualità legata al club rossonero. Dal mercato ai possibili movimenti che riguardano anche la dirigenza.
![Moncada, Ibrahimovic e Furlani discutono tra loro](https://www.calciomercato.it/wp-content/uploads/2025/01/21769390_large-1-compressed.jpg)
Intervenuto per l’occasione Christian Pradelli, direttore di ‘Milan Press’, che per quanto riguarda il discorso dirigenziale si è soffermato soprattutto su Zlatan Ibrahimovic: “C’è un cambio di rotta e una crescita comunicativa necessaria da parte di Ibrahimovic, che è l’unica persona con cui ci si interfaccia. Ci sono tre suoi momenti che possiamo isolare. Il primo è la presentazione sotto il tendone che era praticamente un comizio, ma con una certezza di azione su scelta dell’allenatore e di chi non avrebbe fatto l’allenatore. Poi il tempo ha fatto capire che determinati errori sono stati compiuti da tanti punti di vista. Anche solo aver scelto Sergio Conceicao ti mette consapevolezza che hai preso un tecnico che in comune con quello precedente ha solo la nazionalità. Ho chiesto a Ibrahimovic se c’era da fare autocritica e lui ha dato una risposta che fa capire come da parte sua serva serenità. Se c’è un’immagine forte della dirigenza e si comincia a fare quadrato diventa tutto un po’ più semplice. Chissà dove il Milan potrebbe essere adesso se si avesse fatto quadrato ad inizio stagione. Il Milan ha un gruppo di giocatori che per valori assoluti ha poco da invidiare agli altri, ma è una questione di testa. Io mi comporterei allo stesso modo di Conceicao, se gli indizi fanno una prova…”.
Milan tra attaccante e nuovo ds: “Gimenez serve, il ds sarà straniero”
Pradelli ha parlato anche di mercato e del possibile arrivo di Gimenez in rossonero: “Mi sembra tutto molto incanalato. Si è cercato di far capire che Jovic sia molto voglioso dopo il Parma, ma quando usciremo da queste narrazioni sarà un bellissimo giorno. C’è bisogno di una punta non a livello numerico, ma di gol. La squadra sta vivendo una delle stagioni più rocambolesche negli ultimi anni, seguire questo Milan sta diventando una sorta di kolossal. La Supercoppa vinta, la possibilità di accedere tra le prime otto in Champions League, le porte per il quarto posto ancora aperte. Preferisco raccontare il Milan che non la Juve, dove mi sembra si sia arrivati ad un punto morto, dove l’allenatore non ha nemmeno troppo i motivi per essere mandato via”.
![Santiago Gimenez in azione in nazionale](https://www.calciomercato.it/wp-content/uploads/2025/01/22367103_large-1-compressed.jpg)
Infine una chiosa sul direttore sportivo: “Moncada? Quando cambi un ruolo ad un dirigente alla fine ti può andare più o meno bene. Il direttore sportivo non è solo operativo, ma deve avere abilità su più fronti. Il ruolo di Furlani mi sembra più marginale su determinate dinamiche ed è anche giusto sia così. Al Milan serve un personaggio non per forza forte, ma che sappia costruire quello che c’è attorno ad una figura da direttore sportivo, che non è solo quello che ‘gioca con le figurine’, ma che deve costruirsi una situazione comunicativa all’altezza. Nuovo direttore sportivo? La società si muove con figure che cerchino non di contrastare tutti gli altri. Credo che la soluzione più logica sia quella di avere un direttore sportivo italiano, sono convinto che si andrà su un profilo straniero. Non sarebbe logico viste le decisioni che sono state fin qui compiute”.