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Inter e Milan, inchiesta Doppia Curva: la possibile data del processo e le sanzioni

Il Procuratore federale Chiné ha ricevuto gli atti penali dell’inchiesta sulle curve di Inter e Milan lo scorso 27 novembre

La notizia è di pochi giorni fa: Inter e Milan si costituiranno parte civile in merito all’inchiesta che vede coinvolte le due curve di San Siro.

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Curva Nord (LaPresse) Calciomercato.it

Le due società ad oggi non sono indagate e la costituzione come parte civile rappresenta una presa di distanza dagli ultras, dopo gli arresti del 30 settembre scorso e che avevano portato alcuni tesserati (Inzaghi, Calhanoglu e Calabria) ad essere ascoltati dagli investigatori della squadra mobile di Milano. Intanto, lo scorso 27 novembre, il Procuratore federale Giuseppe Chiné ha ricevuto gli atti penali dell’inchiesta ‘Doppia Curva’ da parte della Procura di Milano. Il Procuratore non si è ancora espresso in merito, anche perché il codice di giustizia sportiva prevede una tempistica ben precisa.

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Chiné  – come riporta il portale ‘Ius.101.it – ha infatti 30 giorni di tempo per iscrivere la notizia di illecito nell’apposito registro e successivamente ha ulteriori 60 giorni per concludere le indagini. In totale sono quindi 90 i giorni per concludere le indagini e che avrebbero una data limite del 25 febbraio. 

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Procura Federale al lavoro (LaPresse) – Calciomercato.it

La conclusione delle indagini non coincide comunque con il deferimento vero e proprio, perché questo dovrà essere preceduto dall’avviso di conclusione delle indagini. Se ci saranno i presupposti per l’azione disciplinare, Chiné dovrà procedere alla notifica dell’avviso ai destinatari preposti. Questi, successivamente, avranno 20 giorni per presentare le memorie difensive o elementi di prova a loro discolpata, altresì per formulare un’istanza di patteggiamento. 

Il Procuratore federale, se non riterrà sufficienti le prove, avrà a disposizione altri 30 giorni per notificare il deferimento vero e proprio, con il processo sportivo quindi che slitterebbe non prima del 25 maggio. I tesserati, se verranno effettivamente deferiti, rischierebbero delle squalifiche. In caso di nuove proroghe, inoltre, il processi slitterebbe ulteriormente ma non oltre il 14 luglio.

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