Le parole del tecnico giallorosso a due giorni dalla sfida con l’ex Di Francesco e dopo l’eliminazione in Coppa Italia
La Roma prova a rialzarsi in campionato dopo l’eliminazione in Coppa Italia contro il Milan. A Venezia sfida dura contro l’ex Di Francesco, bisognoso di punti salvezza e in un discreto momento di forma.

Il tecnico giallorosso, per coltivare ancora ambizioni di rimonta e soprattutto tenersi in palla per provare ad andare avanti in Europa League (giovedì c’è l’andata col Porto), sa che non sono concessi passi falsi. Claudio Ranieri ha parlato così in conferenza stampa a due giorni dal match del ‘Penzo’:
Sulle critiche per il mercato. “Quello che ho detto sui Friedkin è vero. Hanno speso una barca di soldi, qualcuno dice che li hanno spesi male. Posso condividere, non li hanno speso bene. Non voglio fare il difensore di nessuno, non me ne frega niente, dico le cose come stanno e come le penso. Hanno messo un miliardo e 200, forse dovranno mettere gli stessi per lo stadio. Il Fair Play Finanziario è un’altra cosa, implica gli stipendi di tutta l’AS Roma, non solo dei giocatori. C’è un tetto oltre cui non si può andare: questo si ripercuote su questo mercato, su quello estivo e forse quello di gennaio del prossimo anno. Tutto questo se si riesce ad aumentare le entrate e diminuire le uscite. Come? Andando avanti in Europa, siamo usciti dalla Coppa Italia e non abbiamo preso dei soldi. Speriamo di andare avanti in Europa così entrano più soldi, ci sono molte cose che vanno valutate e che possono portare soldi, vedi Abraham e Calafiori. Tanti nomi che possono portare soldi, perché oltre un tetto di straforo non si può andare. Siamo liberi di andarci, ma non stiamo in Europa per 2-3 anni. Si cerca di fare necessità virtù, ci cerca di andare verso il tetto massimo consentito del deficit e si cerca di manovrare il manovrabile. Io sono super contento, non potevano fare di più di quello che hanno fatto. Non potevano prendere i soldi e fare le cose, lo potevano fare se avessimo avuto la disponibilità economica per gli stipendi. Possono comprare uno a 30-40-50 milioni, poi però devi pagargli gli stipendi. Per dare lo stipendio devi abbassare la quota stipendi. Ecco perché non è possibile, è semplice. Ci resto male anche io. Voi ricordate quello che volete. Gli inglesi dicono ‘Roma non è stata fatta in una notte’. Ci sono voluti secoli, mi auguro che noi ci mettiamo qualcosa in meno. Date tempo a questa proprietà di fare quello che hanno in mente. Ci riusciranno? Io da tifoso me lo auguro, ma io che tocco con mano dico ‘non posso chiedere ora’. Kolo Muani lo volevo anche io, anche Friedkin ma abbiamo detto ‘amore mio, non possiamo’. Facile parlare. Un palazzo a Firenze dice ‘Più facile criticare che fare’. Mi raccontava Mario Cecchi Gori che quando il Brunelleschi stava costruendo la cupola dicevano ‘e la viene giù!’ Sta ancora là. Critichiamo il giusto, ma bisogna saper dire le cose. Voi domandate e io rispondo”.
Come mai allora dopo Como è trapelata la volontà dei Friedkin di fare la rivoluzione a gennaio? “A me non hanno detto di rivoluzionare. Non è filtrato niente, chi vi ha fatto filtrare questa cosa non è un nostro amico. A me non hanno mai detto cambiamo questo e quest’altro. Perché lo sanno che non possiamo farlo”.
La linea sarà abbassare il monte ingaggi e vendere i giocatori che pesano di più? “Se possibile sì. Se vogliamo far spendere 100 milioni per un giocatore dobbiamo abbassare il monte ingaggi. Perché sul Fair Play Finanziario possiamo pagare 100 milioni un giocatore ma devi pagare l’ingaggio. E non prende due bruscolini chi paghi 100 milioni. Il cartellino sta fuori dal Fair Play Finanziario, sta dentro invece il monte ingaggi, di tutti i dipendenti dell’AS Roma. Hai tante spese, più di X non puoi andare. In Italia quasi tutti sono oltre, c’è un tetto e non si può andare oltre”.
Come ha trovato i nuovi acquisti? Quattro su cinque arrivano da fuori l’Italia, c’è difficoltà a operare qui in Italia? “Perché abbiamo delle difficoltà. Questi ragazzi sono convinto si ambienteranno al più presto. Giocare ogni 4-5 giorni non aiuta a farli allenare, io cerco di parlarci e farlo entrare nel meccanismo. Rensch l’ho buttato dentro subito, vediamo come possiamo inserire piano piano tutti gli altri”.
Ha detto che lei ha dato l’ok ai nuovi, quindi chi li ha scelti? Il nuovo allenatore? “Signore mio con ‘sto nuovo allenatore (ride, ndr). Alla fine vi faccio lo scherzo. Abbiamo un fantastico gruppo di scouting che copre tutto il mondo. Io ho detto quello che penso che il futuro ci riservi in base ai giocatori e questi signori mi portano 4-5 giocatori di quelli fattibili. Siamo tutti bravi altrimenti, Walker lo potevo prendere anche io. Ma non avevamo i soldi, non potevamo sforare e ancora più importante per il fatto di Ryan non potevamo prendere un altro inglese. Stiamo navigando in tempesta, ma solidi perché i Friedkin sono solidi. Io do l’ok tra quelli che mi fanno vedere, dico se uno mi sembra più rispondente alle mie necessità e a quello che possiamo spendere. Sono io che scelgo per il nuovo allenatore. Ci avrò parlato o no?”
Sui tifosi in trasferta. Ci conferma l’impossibilità di fare ricorso per tempistiche? “Bellissimo quando cantano ‘Roma, Roma, Roma’. Fuori in trasferta si sentono, mi vengono i brividi. Questo è un guaio, ho letto che non è per noi ma per un incrocio. Ognuno fa il suo lavoro e cerca di farlo nel migliore dei modi, parlo della Polizia e di chi ha preso certe decisioni. Non è un campo che mi compete, direi stupidaggini e non mi piacciono”.
Si è dato una spiegazione dell’approccio? “A livello mentale non può essere mancato qualcosa, giochi col Milan. Ci sono state difficoltà nel trovare subito le punte con Dybala, cosa che avevamo fatto bene con Napoli e Eintracht. E loro ci rimettevano dentro, poi si sono sbloccati. Abbiamo provato a pareggiarla. Ho fatto anche oggi i complimenti ai ragazzi, si lotta fino in fondo, la squadra non si è arresa. Poi che ci siano stati ragazzi al di sotto delle loro prove, non sono macchine elettriche che ricarichi. Il 100% di quello che avevano lo hanno dato. E io sono soddisfatto. Non troverete nei convocati né Hummels né Paredes, gli ho dato vacanza. Perché questi poveri ragazzi con De Rossi e Juric giocavano poco, con me hanno giocato tanto. Ce la mettono tutta, ma non riescono a reggere a queste intensità. Gli ho detto ‘andate in vacanza, siete più utili se ricaricate energie nervose che a stare con noi a Venezia quindi andate con le vostre famiglie’. Non li troverete, non perché hanno giocato male. Hanno dato tutto quello che potevano”.
Sull’impegno dei giocatori. “Beh l’avete visto anche voi, si vede se una squadra butta giù le braccia e non ci crede più. Poi si sbaglia, quanti articoli ha sbagliato lei?”
In questo percorso di guarigione, non è che in alcuni momenti i giocatori pensano di essere guariti e di essere a un certo livello e fanno una partita non nelle corde di una squadra ancora malaticcia? “Signore mio… Il Napoli lo scorso anno, il Napoli quest’anno. Nello sport ci sta un anno che va male. Guardate i cambi del Milan, sono entrati i titolari. Teniamoci stretta questa Roma, amiamola. Non a parole, con i fatti. Ricordate la mia prima intervista? Io sono anziano, sono diversamente giovane. Quando andavo in Sud io da ragazzo si diceva ‘la Roma non si discute si ama’. Ora 70% si discute, poi si ama. E non è bello. Questi ragazzi stanno dando tutto, tutto quello che hanno. Io li ho già messi sull’avviso. Non hanno snobbato niente. Per voi Venezia è una partita facile, penultimi, ma guardare le ultime nove partite loro. Quelle che hanno perso o pareggiato solo per un gol di scarto. Con la Juve 2-2, 1-0 con l’Inter all’ultimo, con l’Udinese avevano ripreso tutto. Dobbiamo lottare dall’inizio alla fine, ha il campo più piccolo della Serie A, la palla sta sempre fuori, sarà la partita più corta in assoluto. Loro hanno giocato in media 10 minuti in meno nelle ultime. Lì la voglio vedere la Roma, lo dico prima. Non ero preoccupato dell’Eintracht, del Napoli e del Milan ma di questa sì. Qui voglio vedere la Roma, il carattere. Poi si può perdere, ma c’è modo e modo”.
Su Di Francesco e il suo percorso: è stato sfortunato? “Sì, perché è un ottimo allenatore. Il Venezia, ma tutte le sue squadre, gioca molto bene. Hanno preso nove giocatori, stanno facendo il possibile per salvarsi. Glielo auguro ma dopo domenica ovviamente”.
Ci spiega com’è la situazione sul contratto di Paredes? “So che ne stanno parlando, ho letto da voi che è scattato il rinnovo per un altro anno. Ma non ho chiesto, ho avuto tante cose. Ma così come ero sicuro che sarebbe rimasto quando si parlava di Boca e altro”.
I nuovi giocheranno a Venezia? “Qualcuno ci sarà”.
Abraham può rientrare in un progetto futuro della Roma? “Credo ci sia un contratto d’onore tra Roma e Milan. Lui era uno di quelli che prendeva un ingaggio importante, magari ci permetterà di abbassare quella quota che ci permette di operare”.