Il Napoli lotta punto a punto con l’Inter di Simone Inzaghi, ma a San Siro le decisioni arbitrali falsano l’incontro: lo sfogo del giornalista Carlo Alvino contro VAR, arbitri e sistema calcio
La giornata 24 del campionato di Serie A forse sarà meglio debellarla. O forse no, perché da qui qualcosa dovrà cambiare. In questo turno di campionato sono accadute cose particolari. Dalla falla del protocollo VAR in Empoli-Milan che costa un’ingiusta espulsione a Tomori alle vedute differenti di VAR e AVAR in Como-Juventus nell’episodio del tocco di mano di Gatti. Fino ad arrivare a Inter-Fiorentina, quando viene assegnato un calcio d’angolo inesistente e da cui scaturisce il primo gol nerazzurro.
Nel corso della gara di Milano, Carlo Alvino ha pubblicato un post polemico su X. Un chiaro segno di dissenso nei confronti dell’intero sistema calcio italiano, dagli alti dirigenti alla stampa.
Calciomercato.it ha intervistato il giornalista di Radio Kiss Kiss per spiegarci il suo punto di vista: ecco cosa non funziona in Serie A, cosa bisogna cambiare e cosa avrà fatto De Laurentiis dopo Inter-Fiorentina
Maradona nell’87, dopo una sconfitta del Napoli, disse: “Ho capito che stiamo giocando contro tutti”. Cosa è cambiato in quasi 40 anni?
“Voglio fare un discorso generale. Inter-Fiorentina decreta la morte civile del calcio italiano. Non è una questione legata a Napoli e Inter che lottano per lo Scudetto. Se uno vuole veramente coltivare questa passione per il calcio, quello che si è visto in Inter-Fiorentina decreta la morte di questo sport. Non può capitare e non deve capitare. Falsa una partita e indirettamente falsa un campionato. Anche chi non ha retropensieri e non crede al complotto inizia ad avere qualche sospetto. Sono troppi anni che seguo il calcio per non capire che ci sono certi dirigenti e certe società che hanno un peso maggiore degli altri. Questa è la cruda verità. A Milano una delle pagine più brutte della storia del calcio recente in Italia”
Sono scarsi arbitri italiani o c’è un protocollo che non funziona?
“Quando il signor Conte dopo Inter-Napoli alza la voce e parla di protocollo a difesa del calcio, apriti cielo! Noi viviamo sotto dittatura mediatica. La stampa di regime, dopo l’alzata dell’allenatore azzurro, anziché dare spazio al mister e iniziare una battaglia per cambiare il protocollo, ha attaccato Antonio Conte dandogli del vittimista. E’ stata una grande occasione persa. Guarda il mondo com’è strano. Inzaghi quella sera disse che non bisognava parlare degli arbitri. Poi dopo il derby cambia atteggiamento. Sono anche i protagonisti che fanno il male del calcio. Non solo arbitri e VAR che funzionano a giorni alterni”.
Ti aspetti una discesa in campo di De Laurentiis?
“Io credo che da buon imprenditore non resterà in silenzio. Se lo conosco, si sarà fatto già sentire in sedi opportune. Faccio fatica a pensare che un De Laurentiis accetti passivamente quello che sta accadendo. Stiamo vedendo cose che danno fastidio. Decisioni che cambiano a seconda della maglia che indossi. Ad esempio in Como-Juventus, quando VAR dice una cosa e AVAR ne dice un’altra”.
Aveva ragione Ancelotti quando nel 2019 si chiedeva chi arbitrasse tra VAR e arbitri in campo?
“Quell’Ancelotti parlò dopo un Napoli-Atalanta e anche in quel caso si perse un’occasione. Se Ancelotti parla da allenatore del Napoli, dev’essere zittito; se Conte parla da allenatore del Napoli, dev’essere zittito. Non sei più autorevole, nonostante stiamo parlando di due totem. Oggi purtroppo, la stampa è connivente di un sistema che non funziona. Bisogna avere il coraggio che l’Italia non ha”
Ci credi ancora allo Scudetto?
“Continuo a crederci, perché sono un inguaribile romantico. Purtroppo o per fortuna ce ne sono ancora milioni di inguaribili romantici. Il Napoli deve fare il suo e portare il massimo a casa. Certo, perdere il campionato per errori propri ci può stare. Ma perderlo per qualche punto non guadagnato in maniera illegittima…mi farebbe girare qualcosa”.
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