Siparietto imperdibile tra ADP e i presenti in studio a ‘Sky Sport’ dopo la frase di Capello: con chi ce l’aveva Alex
In queste ultime settimane nel calcio italiano si è discusso parecchio delle questioni arbitrali, di nuovo. Gli episodi del derby di Milano hanno riacceso i riflettori, con il rigore (almeno uno) chiesto a gran voce dall’Inter, in particolare per un contatto tra Pavlovic e Thuram. Nell’ultimo turno però il caos è riesploso definitivamente venerdì nel match tra Como e Juventus per il fatto di mano di Gatti non sanzionato dall’arbitro e soprattutto non segnalato dal Var. E ancora il rosso a Empoli di Tomori con un giocatore in fuorigioco su cui però il Var non è potuto intervenire da protocollo.

Ma la questione arbitrale è internazionale, anche ieri la Juve per esempio recrimina per la rete del PSV per un tocco col braccio di Lang. E nei salotti calcistici in tv non può che costituire argomento principale. A ‘Sky Sport’ se ne discute parecchio, con Fabio Capello che ribatte su un aspetto: “Ho sempre detto che al Var ci vuole un ex giocatore, però non lo accetteranno mai…”. Qui irrompe Alex Del Piero: “Non li vogliono… Non li vogliono da tante parti”, aggiunge sorridendo in maniera accentuata. Una frase che ha scatenato le risate e soprattutto gli applausi dello studio, in primis di Paolo Di Canio. Una frecciata, chiara e diretta, ma non è dato sapere all’indirizzo di chi. Molti pensano si riferisca alla Juventus, dove i tifosi bianconeri vorrebbero vederlo in un ruolo di spicco in dirigenza. Altri ancora invece puntano sulla Federcalcio, di cui si era parlato per Del Piero come possibile nuovo presidente.
Del Piero analizza la Juve: “Vi dico cos’è che non funziona”
In studio a ‘Sky Sport’, Del Piero ha commentato largamente la Juventus sia prima che dopo la partita. L’ex capitano si è soffermato ad esempio su Kolo Muani: “La Juve aveva bisogno di lui, non soltanto per i gol ma per il tipo di giocatore. Vlahovic è un falso problema: è stato sottoposto a un numero di partite e di pressioni talmente alte che puoi fallire qualche gara. Il problema principale della Juve è che si è fermata: si è fermata a far gol in Champions, oppure ha concesso 2 gol al Venezia”.

La ricetta di ADP è “ritrovare compattezza generale, fa la differenza in gare come quella di stasera o quella col Benfica, dove si è vista una squadra spaesata“. E ancora su Yildiz, che indossa la sua pesantissima maglia numero 10: “Può avere un futuro brillante. Ma il discorso è più ampio perché giocatori come lui o Conceicao hanno bisogno di tanti palloni e la Juve non ne fornisce molti. La Juve è brava nelle ripartenze, quello che manca è un gioco più fluido per poter permettere ai giocatori di qualità di fare l’uno contro uno. Yildiz è un giocatore di qualità e per me può giocare come esterno o seconda punta, più vicino all’attaccante”.
Poi ha concluso: “Più che il ruolo è un atteggiamento globale della squadra. Tante volte sembra che la Juve si adegui al gioco dell’avversario. Esperienza? Il grande punto di domanda è questo. Il cambiamento in atto è un’arma a doppio taglio perché porta entusiasmo ma in un ambiente delicato come quello della Juventus può portare molte preoccupazioni. In alcune partite lo abbiamo riscontrato, un po’ di pesantezza per la maglia“.