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Disastro in Inter-Fiorentina, prof. Siciliano: “Manca uniformità al VAR, ma c’è una soluzione” | ESCLUSIVO

Il professore di automatica e robotica dell’Università Federico II commenta gli errori arbitrali in Fiorentina-Inter, che minano indirettamente anche il Napoli

Il calcio d’angolo regalato dall’arbitro La Penna all’Inter e quel gol di Lautaro Martinez sul corner appena assegnato, hanno fatto insorgere tanti tifosi azzurri che guardavano la partita con la speranza di un nuovo passo falso dell’Inter. L’errore, come quello visto in Empoli-Milan sull’espulsione di Tomori, è un grave episodio che ha riportato alla luce il tema dell’uso del VAR e della tecnologia in campo.

La Penna Inter-FiorentinaLa Penna Inter-Fiorentina
La Penna Inter-Fiorentina (LaPresse) Calciomercato.it

Calciomercato.it ha intervistato l’ingegnere Bruno Siciliano, noto professore dell’Università Federico II, nonché super tifoso del Napoli. Il docente ci ha spiegato, da assiduo visitatore degli stadi di tutta Italia per seguire il suo club del cuore, cosa significa vedere dalla tv quelle immagini in Fiorentina-Inter che possono determinare anche un campionato.

Siciliano e le ‘decisioni opinabili’ secondo Zappi (AIA): “Un autogol”

Cosa pensa un tifoso, che segue la sua squadra continuamente in trasferta, vedendo quelle immagini in Inter-Fiorentina?

“L’errore dell’arbitro in Inter-Fiorentina fa il pari del rosso a Tomori. Il problema potrebbe essere risolto con le chiamate al VAR come il falco nel tennis. Purtroppo non si poteva intervenire, certo è un errore macroscopico. Non può essere paragonato all’errore di Muntari, perché in quel caso con la goal-line technology l’avrebbero sicuramente evitato. Seguendo il calcio, non posso pensare ad un disegno. Ma sicuramente mi sento di dire che non c’è uniformità di valutazione su quando il VAR richiama l’arbitro e quando non lo richiama”.

Antonio Zappi, presidente dell’AIA (Calciomercato.it)

 

Si spieghi

“Due episodi su tutti. Ero a Roma: step on foot su Politano, poi ammonito per simulazione. Situazione analoga, con Angelino a Venezia che riceve il rigore su un contatto dietro allo scarpino. E’ clamoroso che neanche un secondo dopo l’azione, Fabbri ammonisca Politano. Il problema è l’uniformità di valutazione e tra l’altro ne abbiamo avuto conferma in Open VAR in Como-Juventus, quando abbiamo sentito la conversazione tra VAR e AVAR in occasione dell’episodio con Gatti. Il VAR ha migliorato il sistema, nonostante Gasperini sia contrario. Però, un po’ per il protocollo, un po’ per la discrezionalità…Perché hai ammonito Politano e non sei andato a vedere le immagini al monitor?”

Quale potrebbe essere la soluzione?

“In un campionato in cui probabilmente si deciderà nell’arco di due-tre punti, non voglio dire che vengono favorite le “Strisciate” altrimenti si smetterebbe di seguire il calcio, tutto questo può essere determinante. Io sarei per dare due chiamate a tempo alle panchine. Qualcuno è contrario perché si spezzetterebbe troppo il gioco, si perderebbe tempo. Ma ormai il gioco è già spezzettato. E trovo opinabile far continuare le azioni con fuorigioco evidenti, quando può accadere che un giocatore si infortuni. Il protocollo è da rivedere”.

Un commento alle parole del Presidente dell’AIA Antonio Zappi

“Chiaramente gli arbitri possono sbagliare come difensori e attaccanti, ma proprio per il ruolo che ricoprono dovrebbero essere sorteggiati con un algoritmo. Gli arbitri ‘giocano’ per la squadra degli arbitri. Per un direttore di gara è importante ottenere voti positivi. C’è una competizione nella competizione. Sono d’accordo che quella dichiarazione del Presidente dell’AIA sia un autogol. Perché in qualche modo si dice, dobbiamo tenerci gli errori e non si possa migliorare. Se uno non credesse alla buona fede, smetteremmo di seguire il calcio. Un atteggiamento troppo qualunquista quello del presidente. Il sistema del VAR dovrebbe migliorare. In Germania i dialoghi dell’arbitro arrivano in tempo reale a tutto lo stadio. Resto fiducioso”.

Un commento sul momento del Napoli?

“Confido in una reazione al di là delle assenze, perché Conte è un ‘mentalizzatore’. Giusto che getti l’acqua sul fuoco e dica di puntare all’Europa. Dentro di sé, sente di voler vincere. E credo che l’uscita quasi intenzionale dalla Coppa Italia, permette al Napoli di non avere altre partite a febbraio. Secondo me al 30 marzo si saprà se il Napoli competerà per lo Scudetto: ci saranno Inter, poi Fiorentina, il Venezia e dopo la sosta il pericolo Milan che si è rinforzato”.

 

Leonardo Zullo

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