Nonostante la vittoria nell’andata dei playoff della Champions League, il cammino della Juve di Motta in stagione non convince
A due giorni dall’attesissimo derby d’Italia tra la Juventus e l’Inter, fanno ancora discutere le dichiarazioni rilasciate da Marcello Lippi sull’impatto di Thiago Motta fino a questo momento della stagione.

Il commissario tecnico della Nazionale campione del Mondo nel 2006, nonché ex allenatore dei bianconeri con cui ha vinto l’ultima Champions League nell’ormai lontano 1996, ha così risposto a ‘Dazn’ alle domande di un altro ex, Ciro Ferrara, sull’attuale allenatore della Juventus: “Sono sincero, vedo un tecnico capace, concentrato, dedito al suo lavoro. Ma dopo Allegri immaginavo di vedere una figura che trascinasse maggiormente la tifoseria”. Se non una bocciatura, quasi, per l’ex trainer del Bologna, tra le altre, alla sua prima annata sulla pesante panchina della squadra piemontese.
Attualmente quinta in classifica, a ben dodici punti dalla capolista Napoli, e impegnata nei playoff di Champions League, battuto all’andata il PSV Eindhoven per 2-1 con rete decisiva di Samuel Mbangula, gli uomini di Motta si apprestano ad affrontare domenica sera, alle 20.45 all’Allianz Stadium, gli storici rivali dell’Inter di Simone Inzaghi. L’obiettivo è quello di portare a casa un risultato positivo per non perdere ulteriore terreno dal quarto posto, occupato dalla Lazio di Marco Baroni con due lunghezze di vantaggio, l’ultimo utile per l’acceso diretto alla prossima edizione della massima competizione europea per club, obiettivo dichiarato della Juve. A fine stagione si tireranno le somme e si capirà anche il destino di molti degli attuali protagonisti.

Brambati a gamba tesa su Giuntoli e sul futuro di Thiago Motta
Sulle dichiarazioni di Lippi e sull’operato di Cristiano Giuntoli è intervenuto, ai microfoni di ‘Juve Zone‘ sul canale Youtube di Calciomercato.it, l’ex calciatore e procuratore sportivo Massimo Brambati. “Sono d’accordo con Lippi, credo si riferisse a Conte, e i risultati dicono che sarebbe stato meglio prendere il salentino. Lo dico da quando andò via il primo Allegri, prima dell’avvento di Sarri. Poi andò all’Inter e da quel momento è stata un’altra squadra, senza i due anni di Conte viaggerebbe in acque diverse, ha dato l’input per fare qualcosa di eccezionale. Credo che la dirigenza della Juve abbia sbagliato a scegliere l’allenatore. Rapporto solido Giuntoli-Motta? Molto dipenderà dal risultato sportivo. Motta ha delle qualità, però sta crescendo ai ‘danni’ della Juve, sta facendo degli errori, ma in una squadra che era abituata a vincere. Se viene meno il risultato sportivo, cioè la qualificazione alla prossima Champions, può incidere sulla conferma. Senza ottavi e senza Champions, diventa dura per Motta“.
Brambati ha, poi, analizzato il lavoro di Giuntoli: “Deve essere giudicato anche per quello che non ha fatto l’anno scorso, quando prese Djalo e Alcaraz ed era molto vicino all’Inter in classifica. E quest’anno ha fatto altri errori. Con l’infortunio di Bremer, mi sarei presentato a Riad (per la Supercoppa Italiana, ndr) col nuovo difensore, si doveva muovere per tempo. Kolo Muani è arrivato per un altro errore, partire a settembre con una sola punta, è stato un clamoroso abbaglio. Considero Giuntoli, in questo momento e per quello che ha fatto, non all’altezza della Juve. Koopmeiners? spendere 60 mln è stato un grande azzardo, un rischio, che adesso stai pagando”. Parole certamente non tenere nei confronti degli uomini che guidano la Juve, in campo e dietro la scrivania.