L’arbitro Stieler ha fatto infuriare Ranieri che si è rivolto direttamente al presidente della Commissione arbitri Uefa: i retroscena e i numeri dello sfogo e le possibili conseguenze
Gli arbitri fanno perdere la pazienza anche a Ranieri. In questi giorni turbolenti per gli episodi in Serie A, da Inter-Fiorentina e Como-Juve e Torino-Genoa con le parole del presidente AIA Zappi che cercano di minimizzare, in Europa non va affatto meglio. In piena bufera per lo scandalo subito dall’Atalanta nel playoff col Bruges e il giusto sfogo di Gasperini, ecco servito un’altra protesta in trasferta per un club italiano. Stavolta a perdere le staffe è addirittura sir Claudio, scatenato davanti alle telecamere dopo la direzione dell’arbitro Stieler nel match pareggiato in casa del Porto.

Un’intervista inaspettata, ma che evidentemente covava già dai primi minuti di partita. Ranieri a ‘Sky Sport’ si rivolge direttamente al commissario Roberto Rosetti, ex fischietto internazionale di fama mondiale, per una designazione che forse definire casalinga – per l’allenatore della Roma – è ancora poco. “In 22 partite con questo arbitro le squadre in trasferta hanno pareggiato 9 volte mentre tutte le altre ha vinto la squadra di casa. Il signor Rosetti è integerrimo, ma questo dato lo conosco io e lo conosceva anche lui. Non so cosa deve dimostrare, non capisco, non ho mai visto una cosa così. L’arbitro stava aspettando solamente un episodio nella nostra area per far vincere la partita al Porto. Ai miei giocatori ho detto di andare via dal campo perché l’arbitro non meritava il saluto”, il suo sfogo. Sotto la lente il cambio non permesso alla Roma sul rinvio del portiere che ha portato al gol del preggio dei portoghesi, oltre alle tante ammonizioni. Ai giallorossi non capitava di prendere così tanti cartellini (7) in una partita europea da 90 minuti dal 2007 (8 in Champions contro il Lione).
Poi in conferenza ha aggiunto che “un mio amico mi ha detto che (Rosetti, ndr) vi ha mandato Taylor nella finale di Budapest, quindi si capisce tutto”. L’amico in questione potrebbe magari essere proprio José Mourinho, che pure con gli arbitri ha un rapporto che definire burrascoso è un grosso eufemismo. E che, dopo aver giocato un paio d’ore prima con il suo Fenerbahce siamo sicuri non si sia perso il match tra quelle forse sono le ex squadre a cui è più affezionato insieme a Inter e Chelsea.
🚨Lo sfogo di #Ranieri in conferenza stampa dopo le polemiche di #PortoRoma pic.twitter.com/QY89DRiTaf
— calciomercato.it (@calciomercatoit) February 14, 2025
Dalle polemiche in Serie A a Mourinho e Ranieri: il rapporto complicato Roma-Rosetti e cosa rischia il tecnico
Lo stesso Special One che quasi due anni fa, dopo una finale col Siviglia segnata dagli errori del fischietto inglese, si scagliò in zona mista contro lui e, per estensione, contro lo stesso Rosetti che era lì presente ad assistere alla scena. “You’re a fuc*ing disgrace”. E poi l’Organo disciplinare, etico e di controllo dell’Uefa ha sospeso per quattro giornate Mourinho. Ora, i contorni e il contenuto dell’intervento di Ranieri sono diversi.

Sicuramente nella forma e anche nella sostanza ma neanche troppo. Per questo non è assolutamente possibile escludere che l’allenatore della Roma possa incappare nel deferimento da parte della Uefa che porterebbe a una multa o una squalifica di un paio di giornate. Il che vorrebbe dire, in caso di eliminazione al ritorno e visto il futuro da dirigente, che Ranieri non tornerebbe mai più in panchina per una gara internazionale. L’attacco è stato duro e diretto. Sarebbe il classico danno oltre alla beffa. Che si aggiunge alla sfilza di gialli che portano in diffida parecchi calciatori giallorossi, da Celik a Koné (ammonizione inesistente per il francese ed entrambi in diffida), senza contare le squalifiche già certificate di Cristante (giusti qui i due cartellini) e Saelemaekers ammonito in maniera decisamente esagerata. E Ranieri costretto a far uscire proprio Koné e Saelemaekers per non rischiare oltre. Sarebbe l’ennesimo capitolo Rosetti-Roma, che si è spostato a un altro livello dopo gli episodi in campo in Serie A.
Nella lunga serie c’è un Milan-Roma del 2009 con una raffica di cartellini, ancora prima nel 2003 in Coppa Italia rosso a Totti e poi a Cassano per il famigerato gesto delle corna. Poi una parziale tregua, fino al ritorno delle ‘scaramucce’ nel 2007: espulso Perrotta che gli gridò “così ci fate perdere la partita”. Per proseguire nel 2008 con il rosso ingiusto estratto a Mexes in Inter-Roma, big match scudetto, per finire a Sampdoria-Roma e lo scambio di persona che salvò i blucerchiati dall’inferiorità numerica.