Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Empoli
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Monza
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Venezia
Verona

Roma-Porto, Ranieri: “I purosangue si vedono alla fine” E ‘approva’ Letexier: “Un signor arbitro”

Il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida decisiva con i portoghesi dopo l’1-1 dell’andata che obbliga comunque la Roma a vincere

La Roma si prepara a una delle sfide più importanti della stagione. Col campionato ormai quasi compromesso e l’eliminazione dalla Coppa Italia, i giallorossi devono puntare tutto sull’Europa League.

Ranieri in conferenza stampa
Porto-Roma, le parole di Ranieri in conferenza stampa (LaPresse) – Calciomercato.it

Domani sera alle 18.45 all’Olimpico arriva il Porto dopo l’1-1 dell’andata che lascia ogni scenario aperto e obbliga la squadra di Ranieri a non sbagliare niente. Alla vigilia del match le parole in conferenza stampa del tecnico della Roma da Trigoria alle ore 13:

Roma-Porto, Ranieri in conferenza stampa

Ha recuperato tutti? “Fino ad ora sì, come sempre stasera o domani mattina deciderò chi far giocare”.

La Roma che vediamo ora è ciò che vale? Questo è il valore della Roma? “Io dico sempre che ognuno ha quel che si merita. I purosangue si vedono alla fine. Noi abbiamo tanto da migliorare, non conta se fossi arrivato prima o dopo. Conta quello che fanno i ragazzi, hanno recuperato autostima, si divertono, giocano, si aiutano. L’importante è questo”.

Ha avuto notizie sull’eventuale reclamo della società all’Uefa? “Non mi interesso di queste cose fuori dal calcio. L’arbitro è un enfant prodige francese, ha fatto la finale dell’Europeo, mi ha arbitrato in Ligue 1, è un signor arbitro, bravissimo. Poi ho fatto tantissime partite e non ho mai detto niente sull’arbitro, mi va sempre bene tutto, fanno un lavoro difficilissimo”.

Ha alzato la concentrazione? “Io la tengo alta sempre. Il calcio è uno sport bellissimo, non sempre il più forte vince. Il Porto è una signora squadra, con un allenatore che non ha mai perso in 5 partite. Affronteremo una buonissima squadra, molto giovane con un tasso tecnico molto elevato”.

Dovbyk a che punto è? “Sta migliorando, deve lavorare molto, è il nostro punto di riferimento, è il nostro goleador principe. Alcune volte è un punto di riferimento importante, altre non gli diamo la palla giusta. Un processo che sta migliorando, solo con il lavoro si possono limare queste imperfezioni.

L’amico che le ha ricordato di Taylor è Mourinho? “Che fantasia avete. No, non è José ma uno nello spogliatoio”.

Hummels? “Hummels sta recuperando bene, ha un passo più elegante ed esplosivo”.

Un bilancio? Rifarebbe le stesse cose dell’andata? “La squadra sta bene, sono molto orgoglioso dei ragazzi. Mi hanno subitoo accettato come uno di loro. Dell’andata sono contento di tutto, di tutta la prestazione sia in 11 che in 10”.

Rensch può giocare dal 1′? Soulé può essere un’opzione? “Stasera farò una disamina di tutta la mini-settimana e sceglierò chi penso che possa fare bene su quella fascia. Soulé mi ha impressionato molto col Napoli, quando raddoppiava su Neres, ha fatto una grande partita quindi potrebbe essere anche lui il designato”.

C’è un elemento di casualità negli errori che fate o state lavorando su alcuni aspetti? “Alcune volte c’è una casualità. Ci son oerrori, ma tolto il gol abbiamo fatto molto bene contro il Porto che va sempre in verticale come il Parma. C’è un periodo in cui prendi gol in determinate situazioni, domani dobbiamo stare molto attenti, il Porto è molto tecnico, ha velocità e va diretto verso la porta”.

Difensore di destra è il ruolo definitivo di Celik? “Lui è un giocatore prettamente di difesa, cerca di fare quello che è nelle sue corde. A volte sbaglia dei passaggi di troppo, ma la volontà di migliorare c’è e sta lavorando molto”.

Come si allena una squadra forte tecnicamente a centrare la porta? “Parma è stata particolare, loro chiudevano tutti gli spazi, come successo ieri all’Atalanta. La squadra però si sta ben comportando, sia per i gol fatti che i gol subiti. Poi ci sono dei goleador, non credo negli algoritmi, ma le statistiche dicono che se un giocatore è abituato a fare un certo numero di gol un anno può farne meno e un anno può farne di più”.

Ricorderà Pinto da Costa, ha dei ricordi particolari su di lui? “Mi dispiace tantissimo, era il Porto, 42 anni da presidente significa tantissimo, era decaduto solo da pochi mesi. Riposi in pace, davvero”.

Si aspetta un Porto in fase di attesa o che cercherà di fare la partita? “Penso che riprovi a fare la sua partita, è una squadra giovane, ama fare quella partita, magari starà più attento ma proverà a farci male in contropiede”.

Gestione cookie