Theo Hernandez si è trasformato in un caso nel Milan: ripercorriamo i 5 episodi peggiori nella stagione del terzino francese

Da trascinatore a problema. La lenta parabola discendente di Theo Hernandez con il Milan sembra inarrestabile. Un aggettivo che, fino a poco più di un anno fa, veniva utilizzato solamente per descrivere il terzino francese, una vera e propria forza della natura. É stato lui uno dei grandi protagonisti dello Scudetto vinto dai rossoneri nella stagione 2022-23, forse il più insostituibile nel terzetto con Leao e Maignan.
Per un lungo lasso di tempo, Theo è stato considerato uno dei due migliori terzini sinistri al mondo, arrivando a valere cifre monstre sul mercato. Oggi non è più così. La stagione che sta vivendo il 27enne è di sicuro la peggiore della sua avventura con il Milan. Non appare solo irriconoscibile rispetto al passato, ma è addirittura diventato un fattore negativo e controproducente per la squadra.
Dopo l’espulsione contro il Feyenoord, abbiamo quindi deciso di dedicare un focus sui 5 episodi più gravi che hanno visto come protagonista Theo Hernandez e che ne hanno condizionato negativamente la stagione in corso. Una serie di eventi che sono risultati determinanti per l’esplosione di un vero e proprio caso nel Milan e che, probabilmente, porterà a una cessione a fine stagione.
Il cooling break con Leao: la prima crepa ad agosto

Era il 31 agosto, il campionato era iniziato da due settimane e in casa rossonera si crea già il primo caso. Protagonisti della vicenda Leao e proprio Theo Hernandez. Nella sfida contro la Lazio, il neo allenatore Fonseca, sceglie di farli partire dalla panchina e dopo due minuti dal loro ingresso in campo, viene chiamato un cooling break. L’immagine che si presenta all’Olimpico ha del paradossale: tutti i calciatori vicino alla panchina, mentre il portoghese e il terzino francese bevono dall’altra parte del campo.
A fine partita il gesto viene giustificato con una frase che tenta di scacciare la malafede: “Erano entrati da 2 minuti, non c’erano nuove indicazioni da dargli”. Una dichiarazione che resse poco sin da subito. Il colling break è un momento per fare gruppo e quella scena non fu bella da vedere per un tifoso del Milan. I due non vennero multati, ma fu l’inizio, specialmente per Theo, di mesi difficilissimi.
Il rigore sbagliato e l’espulsione: il disastro di Firenze

Trascorre poco più di un mese dalla gara dell’Olimpico e sempre in trasferta, questa volta al Franchi di Firenze, va in scena una delle serate più scioccanti nella carriera di Theo Hernandez. La gara si apre con un rigore sbagliato da Kean e il gol dell’ex di Adli. Da quel momento in poi è caos: sul finale di primo tempo, viene assegnato un rigore al Milan che lo stesso Theo decide di calciare pur non essendo il primo rigorista. Il risultato è che De Gea lo respinge, mandando la Fiorentina avanti all’intervallo.
La ripresa si apre con un secondo calcio di rigore per i rossoneri, con Tomori che toglie la palla dalla disponibilità di Pulisic, la consegna ad Abraham, che si fa parare il tiro dal dischetto da De Gea. A meno di 20 minuti dalla fine, dopo il pareggio di Pulisic, è Gudmudnsson a deciderla. Nel post gara, proprio Theo Hernandez, che indossava la fascia da capitano, perde la testa e inveisce ripetutamente contro l’arbitro, venendo espulso e ricevendo 2 giornate di squalifica. Anarchia in casa Milan e rottura quasi definitiva tra il terzino francese e il suo allenatore.
Gli incubi Zappa e Zortea: crollo contro il Cagliari

Dal mancato cooling break, passando per un rigore sbagliato e un rosso, fino ad arrivare a danni ancora più concreti sul campo. Se è pur vero che già il rigore sbagliato contro la Fiorentina è costato caro, la partita che disputa Theo Hernandez a Cagliari riassume la stagione da incubo del francese. Non solo, ma è emblematica anche dell’annata che sta vivendo il Milan, passato dal vincere 3-1 in casa del Real Madrid, a pareggiare 3-3 in casa del Cagliari appena 4 giorni dopo.
Protagonista in negativo? Ovviamente Theo, che perde la marcatura su Zappa e Zortea nelle tre occasioni che portano ai gol dei sardi (più in quella del gol annullato). I due terzini del Cagliari sembrano trasformarsi nella versione prime dello stesso Hernandez quella sera, mostrando come il classe ’97 avesse staccato completamente la spina. Un’altra serata horror impossibile da dimenticare.
La rottura definitiva con Fonseca: Theo finisce in panchina

Il rapporto tra Theo Hernandez e Paulo Fonseca non è stato dei migliori sin dal principio. In estate gli è stato preferito Saelemaekers in qualche uscita del pre campionato e non solo. Abbiamo raccontato della panchina iniziale contro la Lazio e del nervosismo nella gara di Firenze. Il tutto è quindi culminato con due esclusioni contro Genoa e Verona il 15 e il 20 dicembre. Nella sfida ai rossoblu, il francese non entra neanche in campo.
Fonseca ha sempre giustificato la sua scelta, sottolineando come le condizioni del terzino non fossero delle migliori. La verità è che l’allenatore portoghese non ha mai gradito certi atteggiamenti del giocatore, specialmente durante la settimana. Le due esclusioni in campionato fecero rumore, ma furono forse anche meritate per il rendimento del calciatore in campo. Fu la chiave per la rottura definitiva del rapporto, prima dell’esonero.
La folle simulazione contro il Feyenoord: Theo condanna il Milan

E siamo quindi giunti all’episodio più recente, quello dello scorso 18 febbraio. Dopo due mesi scarsi sotto la gestione Conceiçao, dove Theo ha fatto vedere il meglio di sé raramente (su tutte la gara in Supercoppa con l’Inter ndr), nella testa del giocatore è nuovamente scattato qualcosa che gli ha annebbiato la vista.
La sfida casalinga contro il Feyenoord era l’occasione perfetta per tornare a brillare e invece non è stato così. Il primo cartellino giallo per il francese arriva per una trattenuta evitabilissima nel corso del 44′ del primo tempo. Hernandez fa fallo quasi nel cerchio di centrocampo, con una strattonata reiterata e non necessaria. A inizio ripresa si consuma la follia definitiva con una simulazione netta ed evidente in area di rigore, che costa il secondo giallo e dunque un’espulsione determinante per l’eliminazione del Milan dalla Champions League.
L’ennesimo episodio negativo di una stagione horror di Theo, che si è trasformato in un vero e proprio caso. A gennaio il Como ha provato ad acquistarlo per 40 milioni di euro, con il Milan che avrebbe accettato la proposta, a differenza del giocatore. In estate il tema tornerà caldo, ma le strade tra le parti sembrano ormai imboccare un percorso differente.