La fine di un ciclo forse irripetibile, con un sogno finale: lo Scudetto. “L’obiettivo è lassù, ma ho poco tempo”
Gasperini dice addio all’Atalanta. Nella conferenza stampa di vigilia della gara con l’Empoli, il tecnico ha annunciato che lascerà la panchina nerazzurra al termine della stagione o nel 2026, quando scade l’attuale contratto.

Gasperini: “Non ci saranno ulteriori rinnovi”
“Come hanno detto in tanti, c’è un inizio e una fine. Vedremo a fine anno se andare a scadenza o interrompere. Non ci saranno ulteriori rinnovi e continuità”. Non è escluso che la società possa anticipare la sua decisione, a meno di clamorose sorprese al termine dell’annata, ponendo fine a un ciclo iniziato nove anni fa.
L’Europa League sognando lo Scudetto: un ciclo incredibile e, forse, irripetibile
Un ciclo che è stato a dir poco straordinario, con l’Atalanta passata da piccola a grandissima realtà del calcio italiano. Oggi è anche una delle migliori a livello internazionale, con la storica vittoria dell’Europa League al termine della scorsa stagione contro i campioni di Germania del Bayer Leverkusen, fin lì imbattuti.
Quella è stata la ciliegina su una torta enorme di cui Gasperini è stato il primo artefice, valorizzando al massimo, spesso oltremisura (quanti, vedi Koopmeiners, non hanno reso altrove come a Bergamo…) il parco giocatori messogli a disposizione del club.
E da una proprietà, capitanata dall’italo-americano Pagliuca, che ha avuto il merito di tenersi stretto dirigenti lungimiranti e legatissimi a squadra e città come Antonio e Luca Percassi.

Gasperini non si nasconde più
Cosa può fare ancora Gasperini? Vincere lo Scudetto. Stavolta il tecnico non si è nascosto: “Se ci qualificheremo in Champions, il livello d’emozione sarà lo stesso della vittoria dell’Europa League?
Sarebbe un traguardo fantastico, come andare in Europa League – ha sottolineato Gasperini – Ma su una cosa siamo d’accordo: se vuoi vivere emozioni diverse, l’obiettivo è lassù. Sennò tutto il resto è di meno. Ho poco tempo per fare questa cosa, forse è l’ultima”.
Mancano 13 partite e il distacco da Inter e Napoli (4 e 6 punti) non è impossibile da colmare. Certo, ora però l’Atalanta dà l’impressione di essere spaccata in due, anzi in tre pezzi. Società in rotta con l’allenatore, l’allenatore con la società e con alcuni calciatori, vedi Lookman.
“Lookman? Gesto generoso, ma non cambia la mia idea”
In conferenza Gasperini è tornato sul ‘caso’ del nigeriano, non facendo alcuna retromarcia rispetto a quanto dichiarato dopo la gara col Bruges, e che ha spinto l’attaccante – nel mirino della Juve – a un duro comunicato ufficiale.

“La mia non voleva essere una frase offensiva. Ieri abbiamo avuto in Udinese-Lecce quello che poteva essere un teatrino in mondovisione, per fortuna ci sono stati ragazzi che hanno lasciato perdere. Avrei voluto che un giocatore forte come lui avesse fatto un gesto nei confronti di De Ketelaere, dicendo ‘dai tieni la palla, buttala dentro’.
Lookman col Brugge è entrato in un modo straordinario, ma il suo gesto, anche se generoso, non cambia quella che è la mia idea“.
Dalla Roma all’Arabia fino alla suggestione Juve, dove potrebbe allenare Gasperini nella prossima stagione
Il futuro di Gasperini potrebbe essere in Arabia, alla quale ha spalancato un portone qualche mese fa. Potrebbe strappare un contratto faraonico, ma allo stesso tempo dire addio al grande calcio. Ecco perché vanno tenute in forte considerazione sia la Premier che la permanenza in Serie A.

La Roma può essere un’opzione visto che l’all-in per Ancelotti potrebbe non rivelarsi vincente. Virtualmente in corsa pure il Milan, come il Napoli qualora Conte andasse via dopo un solo anno. Infine c’è la suggestione Juventus, dove Thiago Motta non è più così solido.