Il tecnico giallorosso felicissimo dopo la bella vittoria dell’Olimpico che mette la sua squadra avanti nel parziale: più di un pensiero va a uno stadio super
Claudio Ranieri non può che essere raggiante dopo la bella vittoria per 2-1 contro l’Athletic che regala ai giallorossi una serata magica. Le reti di Angelino e Shomurodov mandano la Roma a San Mames in vantaggio, ma sarà impossibile abbassare l’attenzione.
Nel postpartita le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa:
Dovbyk stasera molle, ha perso tanti palloni: pentito di non aver fatto giocare Shomurodov? “Con i se e i ma non si combina niente. Magari giocava dall’inizio e non segnava Shomurodov e lo faceva Dovbyk. È il calcio. Dovbyk ha fatto una buona gara, ha lottato, mi è dispiaciuto sia scivolato nei momenti importanti. Hanno un tipo di scarpe che non si possono alzare i tacchetti dietro, mi rende amareggiato. A volte non riescono a stare in piedi, il campo è bagnato, l’erba è giusta, ma non stanno in piedi. Pazienza, faremo di necessità virtù”.
Sulle scelte di formazione, l’esclusione di Koné e l’idea di contenere Nico Williams con Rensch. “Koné sta spingendo da quando sono arrivato, anche lui ha bisogno di tirare il fiato, sono sicuro che non gli avrà fatto male. Rensch l’ho utilizzato per poter attaccare, per dialogare con Dybala ma anche per raddoppiare. L’Athletic è primo nella Liga per uno contro uno e dribbling riusciti, sapevamo delle difficoltà che avremmo incontrato. Ma i ragazzi sono stati sempre in partita, non si sono disuniti dopo il gol incassato, anche grazie al pubblico, con quelle bandiere è stato uno spettacolo bellissimo, complimenti.
Ora tutte le sue mosse diventano giuste. “Finché dura, lasciamo andare”.
Cosa stavano controllando di Shomurodov sul gol? “Se stavano cercando il fuorigioco non c’era, lo sapevamo in panchina, non c’era”.
Cosa è cambiato dal suo arrivo? “L’allenatore (ride, ndr). I giocatori mi seguono, c’è feeling, fiducia, che loro danno a me e io do a loro. Mi trovo molto bene con questa squadra, io non ero un campione come loro ma non mollavo mai. Perdevo, ma dovevano passarmi sopra. Si può perdere, oggi giocavamo contro una grossa squadra, ma devono lottare fino in fondo ed essere soddisfatti della gara. Poi sta a me fare i cambi”.
Lo stadio. “Bello, mamma mia. Me lo avevano detto i ragazzi quando sono rientrati. Quando sono uscito sono rimasto a bocca aperta. Hanno segnato sì loro”.
I giocatori sembrano migliorati nella qualità con lei. “Quando la squadra fa risultato tutti ritornano alla primordiale autostima. Io dico sempre di non fossilizzarsi sugli errori, anzi aiutare i compagni che hanno sbagliato. Spetta solo a me dire cosa ha sbagliato nella maniera più giusta. Perché tanto siamo tutti permalosi, chi più chi meno. Se rimproveri un ragazzo gli togli quell’autostima che serve per giocare a calcio. Tanto sbagliano tutti, allenatori, arbitri.
Poi, mentre va via dalla sala stampa, aggiunge: “È finito solo il primo tempo”.
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