Le dichiarazioni del tecnico portoghese in conferenza stampa alla vigilia del match contro i salentini di Marco Giampaolo
Nel caos più totale, il Milan di Sergio Conceicao si prepara ad affrontare il Lecce di Marco Giampaolo. Difficile pensare però alla trasferta in Salento in un clima agitato che vede proprio il tecnico portoghese al centro della bufera, dopo quanto accaduto stamani.
Il mister fa subito chiarezza in merito a questo argomento: “Mi dispiace per quello che è successo in queste ore. Voglio capirlo nelle sedi legali, non ho capito cosa abbia fatto questo ex collaboratore, ma certamente lo ha fatto per cattiveria. Una giornalista mi ha mandato questi punti, mi dispiace per tutti, e ovviamente per quelli che lavorano qua nel Milan. Moncada e Ibra sono tutti i giorni qui”
Inevitabilmente si parla poi di campo e delle possibile scelte. La rivoluzione appare dietro l’angolo, ma non arrivano conferme: “Vedrò chi mi dirà più garanzie – prosegue Conceicao -, tutti hanno dato una buona risposta, poi sarò io a fare le scelte per vincere a Lecce. Servono risultati per uscire da questo momento. Bisogna guardare partita dopo partita. Inzaghi ha detto che possono vincere tre trofei, noi due nonostante la stagione negativa. Da Zagabria è stato tutto brutto, abbiamo perso l’anima che non dovevamo perdere. Fatemi sfogare un attimo, l’Arsenal che ha battuto 7 a 1 è la stessa squadra con cui sono uscito ai rigori”.
Si prova ad entrare nel dettaglio, parlando delle possibili esclusioni dei big: “Voglio vincere, sarebbe masochista non scegliere la squadra che io penso sia la migliore. Sceglierò chi mi dà più garanzie. Sono io il big, sono io che pago. Theo, Maignan e Leao? Sono delle grandissime persone, come professionisti hanno degli alti e bassi come tutti. Hanno dimostrato di poter fare la differenza”.
Non arrivano certezze nemmeno in merito a Santi Gimenez: “Sta lavorando, ricordiamoci che arriva da un campionato diverso, serve un periodo di adattamento, è normale. Non abbiamo castrato la sua qualità. E’ molto concentrato e ha lavorato bene questa settimana”.
Si affronta inoltre il discorso legato alle divergenze della dirigenza: “Noi pensiamo solo al lavoro. Moncada e Ibra stanno a Milanello a dare il meglio. Noi possiamo controllare quello che si fa a Milanello e non fuori. Sacchi due mesi fa aveva detto che ero un signore allenatore e ora mi spacca tutti i giorni. Gli ho scritto, ma non mi ha risposto. Lo rispetto tantissimo, è stato il mio allenatore”.
Un’ultima battuta su quello che vorrebbe dal suo Milan. Arriva così il paragone col Porto – “La solidità della squadra, anche con meno qualità tecniche, era qualcosa di fantastico. E’ quello che cerchiamo qua – afferma il mister -. Serve un comportamento armonioso, un comportamento da soldato. Fino a questo momento, però, non sono riuscito a trasmettere questo alla squadra, ma ci stiamo lavorando in maniera diversa”.
“Domani sarà un Milan migliore dopo una settimana di allenamento? Va bene, accetto la sfida”, conclude Conceicao rispondendo ad una domanda di Pellegatti.
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