Lunga intervista all’attaccante belga del Napoli, che torna su diversi argomenti tra cui quale sarà la sua ultima squadra della carriera
Romelu Lukaku si racconta. Il centravanti belga è ripartito in estate dal Napoli dopo l’ennesima stagione in prestito alla Roma, con luci e ombre ma senza la qualificazione in Champions League che poteva permettere ai giallorossi di provare a confermarlo. Poi sulla panchina del Napoli è arrivato Antonio Conte e anche per lui si sono così spalancate le porte di Castelvolturno.

Big Rom ha incontrato qualche critica soprattutto all’inizio della stagione, dove aveva sicuramente bisogno di rimettersi in condizione dopo settimane e settimane di preparazione individuale al Chelsea, oltre a un arrivo tardivo a Napoli. Fino ad ora 9 gol e 7 assist in 25 partite, non un bottino esaltante a livello realizzativo ma un lavoro importante per gli azzurri. E la conferma di una totale abnegazione ad Antonio Conte: “Odiavo giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: “Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me”. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità”.
In una lunga intervista a ‘Il Corriere dello Sport’, il belga è tornato sul rapporto burrascoso col Chelsea e il tira e molla in estate: “Il club dice non ti voglio più e decide quando e spesso anche dove finirai. Ma se sei tu a volertene andare, e per ragioni serie, non hai la possibilità di farlo. Ti portano all’ultimo, ti sfiniscono. Le società hanno rapporti con la stampa e ci vuole poco per mettere in difficoltà il giocatore, per far passare l’immagine sbagliata. Credimi, ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Un giorno vorrei chiarire tutti questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro”.
Lukaku spiega il rapporto con Mourinho e torna sull’Inter: “Mai odiata. E chiuderò all’Anderlecht”
Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, si è raccontato al direttore del ‘Corriere dello Sport’ Ivan Zazzaroni, parlando anche di José Mourinho, con cui lo scorso anno ha condiviso la prima parte di stagione alla Roma prima dell’esonero: “Non è successo niente tra di noi, assolutamente. José è un vincente, l’ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche”.

Poi il capitolo Inter e il “rapporto di amore e odio”: “Io non ho mai odiato l’Inter, mai. Se qualcuno ha parlato, soprattutto in quel periodo, quel qualcuno non ero io. Lautaro? Non l’ho più sentito. È un ottimo giocatore e un ottimo ragazzo, merita tutto ciò che di bello gli sta capitando. Ha lavorato tanto per questo. Per il campionato uno come lui è prezioso, più i giocatori sono forti e più è prestigiosa la Serie A”. E ancora sullo scudetto: “Ce lo giochiamo con lui, anche con Atalanta e Juve che è a -6″. E infine sul suo futuro: “Se farò l’allenatore? No, ma chiuderò all’Anderlecht, la squadra del cuore, l’ho promesso a mio figlio che gioca lì”.