Il nuovo Milan potrebbe lavorare molto su colpi italiani, a cominciare da Udogie: le ultime di mercato sui rossoneri
Tanti ospiti nella nuova puntata di ‘Zona Rossonera’ sul canale Youtube di Calciomercato.it. Anche con Maurizio Cardone, giornalista di ‘Top Calcio 24’, abbiamo affrontato svariati temi legati alla situazione attuale e alle prospettive future del Diavolo, non soltanto quelle riguardanti i cambiamenti in area dirigenziale e in panchina.

Una soluzione ad alcuni problemi sarebbe dare una impronta maggiormente italiana al nuovo Milan: “Tante volte l’ho sottolineato. Basta guardare le squadre che hanno vinto in Italia, hanno sempre avuto un’anima italiana – ha affermato Cardone – Pensiamo allo scudetto vinto dell’Inter, al ciclo Juve. Nel nostro calcio è importante ci sia nello spogliatoio. Secondo me è una buona fase per inserire ragazzi italiani di qualità. Buongiorno era un acquisto da fare. Pensare a ragazzi italiani e forti. Udogie potrebbe essere un nome, ma i nomi sono tanti. La bravura di un dirigente è anticipare il talento prima che esploda, ecco l’importanza di avere un ds. La direzione è quella. Un altro nome può essere Lucca, nome giovane e di qualità che il Milan dovrebbe inserire e che secondo me farà un’ottima carriera”.
Servirebbe, oltretutto, una importante figura istituzionale: “Il nome giusto secondo me sarebbe Seedorf – ha aggiunto il giornalista – Conosce la piazza a memoria, ha anche allenato il Milan, per un club di una dimensione mondiale come il Milan, Seedorf sarebbe l’ideale. Ha grande personalità ma ha rispetto dei ruoli, sarebbe il nome giusto in un ambiente che secondo me ha tanto bisogno di una figura simile, che potrebbe portare un po’ di serenità”.
Milan, Cardone sul nuovo allenatore: “L’ideale sarebbe Sarri”
La questione si sposta poi sul nuovo ds e sul nuovo allenatore, argomenti di cui si sta dibattendo in maniera molto intensa. Sull’argomento, Cardone ha un’idea ben precisa.

“Gli equilibri al Milan sono molto labili, ci sono diverse anime e trovare una quadra è difficile – ha affermato – Al momento il Milan non è strutturato da grande club. La scelta del nuovo ds ha del grottesco, forse si faceva prima a prendere una decisione mettendosi attorno al tavolo. Si è stabilita la necessità di stabilire gerarchie. Il Milan però non può prendere un allenatore e poi il ds, se stai ristrutturando allora prima scegli il ds che poi nomina l’allenatore. L’allenatore giusto per il Milan sarebbe secondo me Sarri, che però escluderebbe Tare. Io penso si andrà su Paratici, che ha sì una macchia sul suo curriculum, ma è uomo di lobbing, ha lavorato all’estero, è un professionista. Non mi sorprenderei se vedessimo Paratici e Allegri al Milan“.
In bilico, poi, come sappiamo, due big assoluti della formazione milanista, come Theo Hernandez e Leao. Sui quali, gli interrogativi iniziano a essere tanti, come spiega Cardone, innanzitutto sul francese: “Di primo impatto verrebbe da dire che Theo sembra a fine ciclo. Quando un giocatore ha un’involuzione così forte, così inspiegabile che non si giustifica con un mancato rinnovo contrattuale, credo che sia difficile dire quale possa essere il suo futuro. Se il Milan prenderà un ds e un allenatore, magari Allegri, che è un bravo gestore e che manca al Milan, non escludo che una figura così possa restituirgli motivazioni. Ad oggi mi sento di dire che andrà via, ma non escludo le cose possano cambiare con un nuovo tecnico”.
La realtà, secondo Cardone, è che il mercato è difficilmente decifrabile in questo momento, per una ragione: “Si parla tanto di Theo e Leao, ma le offerte per loro dove sono? Non vedo tutta questa fila per loro e forse c’è un motivo. Credo il Milan sia consapevole di questa situazione. Il Milan non ha mai avuto un vice all’altezza. Nuovo modulo può agevolarlo? Forse un cambio di modulo può viziarlo un po’, lui ha sempre giocato a 4, dove ha fatto vedere il meglio. Non ne farei una questione di modulo, ma di atteggiamento. O fa il vero leader dopo sei anni oppure se scappa dalle responsabilità, è giusto che il Milan si faccia anche due domande su di lui“.