Dopo le accuse dell’allenatore italiano, arriva la piccata replica del manager spagnolo: “Non sono abbastanza bravo”
Capello attacca, Guardiola risponde. È scontro aperto tra due degli allenatori più importanti del calcio. L’ex Milan e Juventus, nonché Real Madrid, non ha avuto parole al miele per il manager spagnolo che oggi ha risposto in conferenza stampa.

Parole altrettanto piccate quelle dell’allenatore del Manchester City che, pur evitando risposte polemiche, non perde il gusto di una replica al quanto piccata. Insieme Capello e Guardiola hanno vinto in totale 4 Champions League e 18 campionati, ma il modo in cui hanno raggiunto il successo è stato molto diverso.
Così l’italiano nei giorni scorsi aveva attaccato lo spagnolo nel corso di un’intervista al ‘Mundo’: “Una cosa di lui non mi va giù. La sua arroganza. Sia con il Bayern che con il City cambiava qualcosa nelle gare chiave per poter dimostrare che vinceva lui e non i giocatori. Questa arroganza gli è costata diverse Champions”.
Una cosa che, secondo Capello, non è accaduta nella vittoria del 2023 quando “non ha fatto nulla di strano nelle partite decisive”. Poi l’attuale opinionista Sky ha rincarato la dose: “Non è direttamente colpa sua, ma ha causato danni enormi al calcio: per 10 anni tutti hanno provato ad imitarlo. Questa idea di gioco ha rovinato il calcio italiano”.
Guardiola contro Capello: “Non è la prima volta”
Parole che hanno provocato la risposta di Guardiola in conferenza stampa. All’allenatore spagnolo viene chiesta proprio una replica e il tecnico del Manchester City non si fa pregare.

“Ascolto tutto quello che si dice su di me, tutto. Fate attenzione, vi controllo. Non è la prima volta che Fabio Capello dice questo. Non sono abbastanza bravo per rovinare il calcio italiano. È molto più importante del modo in cui lo fai”. Quindi Guardiola ha inviato “un grande abbraccio a Capello, grande”.
Tra i due non è mai corso buon sangue come si capisce anche da un episodio raccontato dallo stesso allenatore friulano. Allora Capello guidava la Roma e aveva come calciatore proprio Guardiola. Stando al racconto dell’italiano, “una volta Guardiola venne a spiegarmi come avrei dovuto fare il mio lavoro. Dissi: vai a correre e poi tornare a parlarmi. Lui in campo camminava e non potevo farlo giocare”.