Il tecnico salentino prende la parola in conferenza stampa alla vigilia dell’ennesima sfida fondamentale nella lotta scudetto
Altra tappa fondamentale nella corsa scudetto che è ormai diventata a tre con Inter, Napoli e Atalanta. Se lo scontro diretto con i nerazzurri è finito in parità, la squadra di Conte ora ha sulla carta la grande chance di sfruttare il confronto proprio tra Atalanta e Inter di domani sera mentre i partenopei saranno impegnati a Venezia.

Alla vigilia della sfida del ‘Penzo’, le parole del tecnico salentino in conferenza stampa:
Sugli infortunati. “Mazzocchi e Anguissa convocati, Neres lo rivedremo dopo la sosta”.
Il Venezia fa bene con le big. “Tutte le partite nascondono insidie, guardiamo l’ultima partita Inter-Monza, niente è scontato. Noi affrontiamo una squadra in salute che si giocherà le carte per la salvezza. Mi aspetto una grande gara da parte dei miei”.
C’è Atalanta-Inter: domani può essere la sfida per lo scudetto? “Vi ho abituato a guardare la partita imminente e noi stessi. Abbiamo costruito quello che abbiamo costruito guardando noi stessi, mettendo i paraocchi, senza farci condizionare da quello che succede intorno. Dobbiamo proseguire così”.
Lukaku quanto sta beneficiando della presenza di Raspadori? “Avere qualcuno accanto può sgravare i compiti di essere la prima punta. Detto questo, Romelu ha fatto due buone prestazioni come tutta la squadra. Ma mi aspetto di più da parte sua, già da domani. Deve confermare le ultime due partite e fare meglio, così come tutti gli altri”.
In queste ultime dieci conta più la tattica o la testa? “Aver avuto la possibilità di allenare questi ragazzi tutta la settimana ci ha aiutato quest’anno, altrimenti sarebbe stata veramente molto molto dura sotto tutti i punti di vista, tutti. Questo ci ha aiutato molto, anche nelle difficoltà o nelle varie situazioni siamo stati bravi a trovare sempre una soluzione. Ora mancano 10 partite, ci arriviamo con un bagaglio tattico ben assortito. Conterà tutto. Ma non guardo le 10 partite, ma la prossima. Per noi deve essere la finale del Mondiale in assoluto quella col Venezia. Dovremo dimostrare di essere più bravi di loro, avere più fame e voglia di vincere di loro. Sapendo che cercheranno di rubarci l’idea. Ho studiato le difficoltà che hanno avuto Inter, Roma e Lazio. Non sarà una passeggiata di salute e mi aspetto dai miei una grande partita, dobbiamo dare una dimostrazione di maturità e che stiamo sul pezzo”.
Cinque giocatori del Napoli convocati da Spalletti, non capitava dagli anni di Maradona: è un motivo di orgoglio in più? “Se possiamo dare una mano alla Nazionale, dando dei nostri calciatori, è motivo di orgoglio e soddisfazione. Comunque Meret, Di Lorenzo, Buongiorno e Raspadori erano stati già chiamati, Politano è tornato in virtù del buon campionato che sta facendo, ma in questo finale di stagione sa che mi aspetto di più da lui. Però sicuramente è una soddisfazione dare giocatori soprattutto alla Nazionale Italiana”.
Oggi su ‘Tuttosport’ la prima pagina era per la preferenza dei tifosi della Juventus per Antonio Conte. Si sente di dire qualcosa magari ai tifosi del Napoli? “Io non devo rispondere a niente e nessuno. Sono giochi mediatici, è un’arte in Italia. Qualsiasi risposta do creo qualcosa. Sono giochi mediatici che ci stanno e niente, ne prendo atto”.
Più difficile preparare una partita con l’Inter o col Venezia? “Inevitabile quando arrivi nell’ultimo terzo di campionato tutte le partite diventano più difficili, si iniziano a intravedere gli obiettivi. La pressione, lo stress, sono più alti e non cambia assolutamente niente giocare contro una squadra forte o ha obiettivi di vincere il campionato o una che deve salvarsi. Dipenderà da noi e da come affronteremo le gare. Non mi stancherò mai di ripeterlo ai ragazzi, si può anche perdere ma gli altri devono dimostrarsi superiori tatticamente e tecnicamente. Non voglio però essere assolutamente mai essere sconfitto sul campo per voglia di vincere”.
Quanto avete sentito il terremoto? “Io sinceramente non ne ho sentita neanche una se devo essere onesto. Mi ha chiamato mia moglie, è successo di notte. Ci sono queste scosse, speriamo siano solo di assestamento visto che negli anni ci sono sempre state. Speriamo sempre siano scosse di assestamento, che ci facciano stare tutti sereni e tranquilli”.
Lei voleva giocatori che la mettessero in difficoltà nelle scelte. Che motivo di soddisfazione è e quanto sarà importante? “Per noi è stato fondamentale tenere vivo tutto il gruppo. Sia per il numero della rosa che per le situazioni che si sono verificate, c’era necessità di tenere vivo questo gruppo. E infatti, come capita in tutte le stagioni, alcuni infortunati sono stati sostituiti in maniera adeguata. Il merito è prima di tutto dei calciatori, che non hanno mai mollato e si sono fatti trovare pronti. So che quando non hai spazio puoi mollare qualcosa a livello mentale e di autostima. Il plauso va ai calciatori e poi allo staff che ha lavorato nella giusta maniera, non è semplice allenare chi gioca meno e tenerlo pronto per una prestazione importante. Dobbiamo essere molto soddisfatti per il lavoro fatto e per la disponibilità dei ragazzi che si sono fatti trovare pronti nel momento di bisogno. E ora sono protagonisti. Ma il calcio è questo, oggi è il tuo momento e domani se non sei bravo c’è qualcun altro al tuo posto”.