Continuano a circolare le scorie della seconda sconfitta consecutiva della Juventus, questa volta contro la Fiorentina
Il pesante 3-0 esterno contro la Fiorentina dei tanti ex, in primis del mister Raffaele Palladino e di Nicolò Fagioli, pesa come un macigno sulla stagione della Juventus, già segnata dal netto 4-0 casalingo patito contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.

Il quinto posto in classifica occupato attualmente, terrebbe fuori dalla prossima edizione della Champions League la squadra di Thiago Motta. E sarebbe un vero e proprio disastro non centrare la qualificazione alla massima competizione europea per club, ultimo obiettivo stagionale dopo le due cocenti eliminazioni ai playoff della Champions, per mano del PSV Eindhoven, e ai quarti di finale della Coppa Italia, partita persa ai rigori contro l’Empoli di Roberto D’Aversa. Un disastro, dicevamo, sportivo ed economico che andrebbe, inevitabilmente, a pesare sul destino dell’allenatore italo-brasiliano e anche su quello del managing director football Cristiano Giuntoli, legato a doppio filo al tecnico, a maggior ragione dopo le dichiarazioni del ‘Franchi’.
“In questi momenti dobbiamo restare tutti uniti. Siamo molto dispiaciuti per le due gare sotto livello ma siamo convinti di poterne uscire insieme, con Thiago Motta. Tutti insieme e in maniera lucida dobbiamo uscirne. Se fino a due settimane fa avevamo la miglior difesa del campionato, significa che avevamo equilibrio: dobbiamo ritrovarlo. In maniera lucida cercheremo di risolvere questa situazione. Quando ci sono queste situazioni se ne esce trovando l’equilibrio. Faremo un’analisi con calma tutti insieme. La presa di responsabilità da parte di tutti è necessaria”. Una conferma, almeno, fino a fine stagione e poi si valuterà il da farsi.
Giuntoli non può esonerare Motta: ecco cosa sta succedendo alla Juve
Sulla questione è intervenuto il noto giornalista Tony Damascelli, ai microfoni di ‘Radio Radio’: “Cristiano Giuntoli non ha titoli per confermare o licenziare l’allenatore. Dipende dall’azionista di riferimento o dall’amministratore delegato, entrambi impegnati altrove. Questo sarebbe il momento di fare punto e capo, come successo nel 1999, quando Lippi si fece da parte. È una situazione assurda, l’unica soluzione è la vendita della società. Del Piero è stato individuato dai nuovi piccoli azionisti, Tether, come l’uomo ideale per la presidenza”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il collega Alessandro Vocalelli alla medesima emittente radiofonica: “Giuntoli difende Motta, perché difende il suo lavoro. In questo caso, dovrebbe intervenire la società. Per me, di una scossa c’è bisogno, ma non deve decidere Giuntoli”. Parole che, certamente, faranno discutere. E la pausa per gli impegni delle Nazionali non aiuterà di certo a stemperare il clima che si respira alla Continassa.