Continua il momento complicato alla Continassa: sotto la ghigliottina della critica c’è sempre Thiago Motta in casa bianconera
Clima infuocato attorno alla Juventus, con la dirigenza della ‘Vecchia Signora’ che al momento ha confermato Thiago Motta alla guida della squadra malgrado le due fragorose sconfitte contro Atalanta e Fiorentina.

Una fiducia a tempo però per l’allenatore italo-brasiliano, che alla ripresa del campionato nella sfida casalinga con il Genoa non può più sbagliare per non compromettere la corsa al quarto posto. Oltre a Motta, però, anche i giocatori e la dirigenza sono sotto esame in queste ultime nove giornate di campionato. Sulla difficile situazione alla Continassa è intervenuto Mario Mattioli: “Manca la piramide dirigenziale e societaria nella Juventus. Il presidente Ferrero ha le sue cose di lavoro e pensa alla Juve solo la domenica per le partite. Scanavino deve pensare ai conti, mentre Motta e Giuntoli fanno quello che fanno… La dirigenza ha per il momento confermato Thiago Motta, ma penso e spero che non sia contenta di come stanno andando le cose. Lui non si dimetterà mai e loro non lo manderanno via”, l’analisi del giornalista sulle frequenze di ‘Radio Radio’.
Mattioli aggiunge un retroscena: “Io ho un rapporto con un paio di giocatori alla Juve e in maniera amichevole mi hanno raccontato di un primo crack che c’è stato con l’atteggiamento di Thiago Motta nei confronti di Danilo. Il brasiliano, da capitano, era il punto di riferimento nello spogliatoio e ci ha messo spesso la faccia in passato nei momento più complicati. Danilo ha fatto una critica sportiva a Motta che non è andata giù al tecnico, tanto da farlo andare via“.
Juventus, Vlahovic svalutato: “Lo prenderei alla Roma”
Sulla crisi della Juventus ha detto la sua anche Roberto Pruzzo: “I giocatori non giocano contro, ma si aspettavano un segnale della società. Non vedono l’ora di essere allenati da un altro tecnico. Per il momento cercheranno di arrivare in fondo per cercare di qualificarsi per la Champions e poi a fine stagione decideranno”, ha sottolineato l’ex attaccante.

Sulla questione Juve ecco inoltre il pensiero di Stefano Carina, che si è focalizzato soprattutto sul futuro di Vlahovic: “Adesso togliere Motta significa accertare un errore da parte della dirigenza e soprattutto di Giuntoli che lo ha scelto. Thiago Motta poi ti sta risolvendo una grana non facendo giocare Vlahovic e inducendolo ad andare via. Tutte queste cose sono da mettere in conto sul mancato esonero finora di Motta – ha spiegato il giornalista a ‘Radio Radio’ – Hai svalutato Vlahovic, che se prima valeva 70 milioni adesso ne vale meno delle metà. Anche Koopmeiners rischia di diventare un problema. Se io fossi la Roma e vendo Dovbyk in Spagna, vado a prendere Vlahovic anche se ha un ingaggio alto. Anche perché o trova qualcuno che glieli dà quei soldi, altrimenti dovrà accontentarsi di meno”.