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Juve, esonero Motta: “Spogliatoio spaccato, triennale a Mancini”

Il tecnico italobrasiliano non è l’unico colpevole della stagione disastrosa dei bianconeri: lo sfogo in diretta ne ha per tutti

La Juve arriva nel momento più difficile della stagione, forse degli ultimi anni, visti i risultati prodotti fino ad ora e i soldi spesi sul mercato in estate per avviare un nuovo progetto. Le varie classifiche e i tabelloni dicono che la squadra di Thiago Motta è finita fuori dalla Supercoppa Italiana in semifinale, fuori dalla Champions League ai playoff con il non irresistibile PSV, fuori dalla Coppa Italia ai quarti con l’Empoli. E il campionato invece recita quinto posto con una bagarre tremenda per il quarto che rappresenta l’obiettivo minimo per i bianconeri.

motta e giuntoli a colloquio durante un allenamento
Cristiano Giuntoli e Thiago Motta (LaPresse) – calciomercato.it

Tutto questo con un mercato definito da tutti faraonico nella sessione estiva, anche se incompleto viste le lacune in alcuni ruoli poi evidenziate anche da una miriade di infortuni. La posizione di Thiago Motta è in bilico, ogni partita può diventare l’ultima spiaggia per lui e infatti la Juventus sta già scegliendo il sostituto per chiudere eventualmente la stagione. I nomi sono quelli di Igor Tudor, che come vi abbiamo raccontato ha già dato l’ok per fare da traghettatore, e Roberto Mancini. A ‘Radio Radio’ se ne discute parecchio: “A meno di tragedie penso che Motta comunque arrivi fino alla fine. Mancini non credo firmi per tre mesi, devi dargli 2-3 anni di contratto, ed è giusto. Poi non capisco Tudor come faccia a venire per 6 partite, alla Juve devi avere delle certezze. Mi sembra impossibile che uno dei due arrivi prima del Genoa”, le parole di Nando Orsi.

Juve, Mattioli furioso: “Società incompetente. E lo spogliatoio è spaccato”

La questione Juve e il futuro di Motta però tengono parecchio banco, soprattutto la questione societaria. Secondo Mario Mattioli il punto è da ricercare tra i vertici: “Motta via prima del Genoa? L’incompetenza del blocco dirigenziale juventino non mi farebbe meravigliare più di tanto. Ci sono state dimostrazioni di incompetenza calcistica che bastano per un secolo. Non c’è un direttore generale, non c’è una mente, uno che sappia come funziona una società di calcio. Se un allenatore non riesce a inserirsi si cambia. Ma chi lo cambia? Non c’è un dirigente che abbia in mano le sorti calcistiche della società”.

Thiago Motta (LaPresse) – calciomercato.it

Poi Mattioli prosegue: “Ho parlato con un dirigente della Juve, molto onestamente mi ha detto che ‘Non abbiamo possibilità…’ Giuntoli ha altre mansioni e forse neanche lui è in grado di uniformare il poco che c’è e suggerire soluzioni. C’è una spaccatura nello spogliatoio, la prima è stata quando Motta ha liquidato Danilo. Ma come, mandate via un capitano che ha tenuto insieme la società per due anni e mezzo? Era lui a presentarsi nei postpartita per spiegare le cose. E lo mandi via a gennaio? Non si fa così, non è la Juve questa. Lo hai cacciato via. È stata una delle prime fratture importanti nello spogliatoio, era un uomo vero e un punto di riferimento per tutti. Dov’è la Juve? Non c’è più”.

Infine anche Roberto Pruzzo ci mette il carico da 90: “Chiedete alla Juve perché ci sono stati sette capitani in una stagione, non me ne capacito. Il capitano è un riferimento, un uomo di sicuro affidamento. Sette capitani, ma ti rendi conto? Alla Juve non avrebbero mai permesso di fare una cosa del genere, ovvero l’allontanamento di Danilo”.

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