Molte persone sono sempre indecise sul tenere i soldi in casa o in banca. Ma se si opta per la prima soluzione, è bene sapere quanti contanti si possono avere nella propria abitazione per non correre rischi.
Anche se può sembrare difficile di questi tempi, può capitare di riuscire a mettere da parte del denaro che può servire per realizzare i propri sogni o per far fonte a spese improvvise. Quando succede di avere un po’ di risparmi, però, il dilemma può essere sempre lo stesso: meglio tenerli in casa oppure depositarli in banca?
Entrambe le soluzioni sono possibili solo che, se si decide di tenerli in casa, bisogna sapere quanti contanti si possono tenere pur di non finire nei guai con il Fisco. Ecco cosa dice la legge.
Sono tante le persone che “non si fidano” delle banche e decidono di tenere i propri soldi in casa, magari come si faceva un tempo sotto il materasso! Certo, tenere dei soldi in contanti nella propria abitazione, specie se la cifra è importante, può essere rischioso se si finisce vittima dei ladri.
Non solo ma si può finire nei guai anche in caso di controlli del Fisco e della Guardia di Finanza. Questo non vuol dire che ci sia un limite massimo di contanti che si possono tenere in casa. Tuttavia, se ci dovesse essere un controllo a casa da parte della Guardia di Finanza, si deve essere in grado di giustificare la presenza di tutti quei soldi in contanti.
L’importante è che questi soldi derivino da attività lecite e da redditi dichiarati. Se invece derivano da attività illecite, come riciclaggio, evasione o attività criminali, si configurerà un reato. Fra l’altro se si dovessero avere delle incongruenze fra i redditi dichiarati e i soldi contanti in casa, l’Agenzia delle Entrate potrebbe presupporre che possano derivare da attività illecite o evasione.
Nel caso in cui i soldi che si hanno a casa derivino da una donazione o da un’eredità , bisogna appunto saper dimostrare la loro provenienza. Nel caso dell’eredità attraverso la dichiarazione di successione; nel caso delle donazioni, se non c’è stato un passaggio notarile, è necessario certificare l’avvenuta transazione con un bonifico. Dunque, chiunque può tenere dei soldi in contanti in casa invece che depositarli in banca.
In caso di controlli, però, bisogna indicare con precisione la provenienza. Potrebbe trattarsi di una donazione, un’eredità , di risparmi messi da parte, di prelievi mai utilizzati ma in tutti i casi si devono giustificare, altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrebbe presupporre che derivino da redditi non dichiarati o attività illecite. Va detto infine che i controlli fiscali possono avvenire solo dopo autorizzazione della Procura della Repubblica, se sono presenti dei gravi indizi di evasione fiscale.
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