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“Solo una telefonata”: Antonio Conte e la Juve un anno dopo, la storia si ripete | ESCLUSIVO

Dopo l’esonero di Motta, e l’arrivo di Tudor, alla Juventus si comincia a pensare anche alla prossima stagione

Sette giorni dopo la conferma pubblica, post debacle contro la Fiorentina di Raffaele Palladino, da parte del managing director football Cristiano Giuntoli, domenica è arrivato l’esonero ufficiale di Thiago Motta da parte della Juventus.

Conte saluta i tifosi della Juve allo Stadium in occasione di Juve-Napoli
Antonio Conte (LaPresse) – Calciomercato.it

Comunicato sbrigativo nel quale, contestualmente, si annunciava l’approdo di Igor Tudor sulla panchina bianconera fino al Mondiale per club. All’interno dell’accordo col tecnico croato è presente anche una clausola, a favore del club, per prolungare il contratto per un’ulteriore stagione in caso di raggiungimento del quarto posto, l’ultimo utile per la Champions League stagione 2025/2026. La volontà del club è quella di dare una scossa alla squadra, togliendo definitivamente alibi ai calciatori attualmente presenti nella rosa.

“Non mi aspettavo che la situazione precipitasse negli ultimi giorni, ma non mi aspettavo neanche che si potesse tenere un allenatore sfiduciato fino alla gara col Genoa – le parole del giornalista Giovanni Capuano a ‘Ti Amo Calciomercato’ sul canale Youtube ufficiale di Calciomercato.it – L’esonero è arrivato in ritardo, come minimo di una settimana. In realtà, penso anche di un mese, dopo la gara con l‘Empoli di Coppa Italia si doveva prendere atto del fallimento di un progetto sportivo. La Juve ha scelto il traghettatore, Tudor, per salvare la stagione, anche dal punto di vista contabile. A bocce ferme, la situazione andrà riletta con attenzione”.

“Battaglia ideologica contro Allegri e Conte”: dal fallimento al futuro della Juve

Un progetto nato quasi un anno e già miseramente fallito quello impostato da Giuntoli che ha scelto in prima persona Thiago Motta, facendogli firmare un contratto triennale. E dopo aver esonerato Allegri nello scorso finale di stagione, il club ha cambiato nuovamente trainer. “Il progetto fallisce, perché è stato pensato male. Chi ha scelto Motta, che poi non si è rivelato adatto soprattutto dal punto di vista caratteriale, dovrebbe spiegare le ragioni dell’errore – continua Capuano – Ha sbagliato e deve risponderne. La squadra è stata costruita partendo dal presupposto che dovesse essere azzerata la Juve precedente e per me è l’errore più grande di tutti. Giuntoli ha combattuto una battaglia ideologica nel nome di Allegri e ha costruito una rosa troppo giovane e costosa, giocatori sopravvalutati e trattative durate moltissimo. A gennaio non si è corso ai ripari, ad agosto non è stato preso un centravanti di riserva. Ci sono tante cose di cui Giuntoli deve rispondere. La proprietà non si può permettere di affidare a Giuntoli per il terzo anno consecutivo il progetto chiavi in mano ad una persona che nei primi due ha fallito”.

E, adesso, è tempo di guardare al futuro prossimo e a quello della prossima annata: “La Juve si è resa conto che quella panchina e quella maglia non sono per tutti e questo è un elemento che per il futuro verrà tenuto in considerazione nella scelta dell’allenatore e dei calciatori. In queste settimane di riflessione si può anche immaginare di mettere un uomo di calcio all’interno della Juve. Mi auguro che non siano Scanavino e Ferrero a scegliere il nuovo allenatore, perché non ne hanno le capacità. Antonio Conte, che è il candidato perfetto per la Juve e anche per il Milan, ha un contratto col Napoli. Non è da escludere che resti a Napoli, e, in ogni caso, non sarà semplicissimo portarlo via. Conte era libero sul mercato la primavera scorsa, aspettava solo una telefonata da Torino o da Milano sponda rossonera. Adesso mi fa sorridere che vogliano riciclare questa opzione, dopo averla scartata un anno fa, immaginando di fare la guerra a De Laurentiis per portarlo a Torino”, ha concluso Capuano.

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