L’Inter, sta per ripetersi la storia? Spuntano delle clamorose somiglianze con la stagione 2009/2010 che portò alla conquista del Triplete
L’Inter potrebbe essere sul punto di rivivere una pagina gloriosa della sua storia. I tifosi nerazzurri, guardano alla stagione 2024/2025 e non possono fare a meno di notare delle coincidenze clamorose con quell’annata magica del 2009/2010, quando arrivò il Triplete.
Tra vulcani islandesi, capitani argentini e incroci col Barcellona, sembra che il destino stia strizzando l’occhio alla squadra di Simone Inzaghi. Ma sarà davvero un segno del cielo o solo una suggestione? Scopriamo cosa lega quell’Inter leggendaria a questa di oggi.
Ricordate l’eruzione dell’Eyjafjallajökull nel 2010? Quel vulcano islandese bloccò i voli in tutta Europa, costringendo il Barcellona a un viaggio massacrante in pullman per affrontare l’Inter nella semifinale di Champions League. Quindici ore di strada, con Messi e compagni stremati, e poi quel 3-1 a San Siro che spalancò le porte al Triplete.
Fast forward al 2024: un altro vulcano islandese, il Sundhnukur, ha eruttato ad aprile, per l’ottava volta in due anni. I tifosi dell’Inter già sognano un remake di quella notte epica, con la natura che sembra voler dire la sua. Certo, oggi i viaggi aerei sono più resilienti, ma l’eco di quel caos del 2010 risuona ancora nei racconti di chi c’era.
Nel 2010, a sollevare la Champions al cielo di Madrid c’era Javier Zanetti, un argentino dal cuore d’acciaio, simbolo di un’Inter che non mollava mai. Oggi, nel 2025, la fascia di capitano è sul braccio di un altro argentino, Lautaro Martinez, che sta scrivendo la sua leggenda nerazzurra.
“El Toro” ha già messo a segno 18 gol in questa stagione e la sua grinta ricorda quella del “Tractor”. Entrambi leader silenziosi, entrambi capaci di trascinare la squadra nei momenti clou. Zanetti era il faro di Mourinho, Martinez lo è di Inzaghi. E se il parallelismo fa venire i brividi ai tifosi, è perché la storia sembra davvero voler fare il bis. Lautaro, come Zanetti, potrebbe essere l’uomo del destino in questa corsa al Triplete.
E poi c’è Marko Arnautovic, un nome che lega passato e presente come un filo rosso. Nel 2010, era un giovane scalmanato nella rosa del Triplete: poche presenze (solo 55 minuti in campionato), ma un’energia contagiosa che lo rese il re della festa a San Siro dopo la finale.
Dopo anni in giro per l’Europa, è tornato all’Inter nel 2023. Oggi, a 35 anni, non è più il ragazzino imprevedibile di allora, ma un jolly che Inzaghi usa con sapienza. In questa stagione ha già segnato 4 gol entrando dalla panchina, e c’è chi dice che potrebbe essere decisivo come lo fu Milito nel 2010.
Parliamo di quel famoso incrocio del 2010: semifinale di Champions, Inter contro Barcellona. Una partita che è entrata nei libri di storia, con Mourinho che corre sotto la curva e il Camp Nou che si arrende. Se entrambe le squadre passeranno il turno attuale, anche nel 2025 potremmo rivedere questa sfida leggendaria.
Il Barcellona di oggi, con talenti come Pedri e Yamal, è una macchina da gol, ma l’Inter ha dimostrato di saper tenere testa alle grandi d’Europa, basti pensare al 2-1 contro il Manchester City nei gironi. Quel precedente del 2010 sembra un segno del destino.
L’attaccante trascinatore dell’Inter del Triplete era Diego Milito, “El Principe”, autore della doppietta che stese il Bayern Monaco nella finale di Madrid. Argentino, letale, decisivo. Oggi, il ruolo di bomber è sulle spalle di Lautaro Martinez, un altro argentino che sta facendo innamorare San Siro.
Milito chiuse la stagione 2009/2010 con 30 gol in 52 partite; Lautaro, a questo punto del 2025, è già a quota 18 in 39 match tra tutte le competizioni. Due storie parallele: Milito arrivò dal Genoa a 30 anni e si consacrò, Lautaro è cresciuto in nerazzurro fino a diventare il leader.
In conclusione, l’Inter del 2024/2025 sembra davvero avere qualcosa di speciale, un’aura che ricorda quel 2010 da sogno. Tra vulcani islandesi che eruttano, capitani argentini e ritorni dal passato, le somiglianze con la stagione del Triplete sono troppe per essere solo un caso. I tifosi nerazzurri sono pronti a crederci ancora, con la stessa passione di allora.
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