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Leao alla Juve, il retroscena ha del clamoroso | ESCLUSIVO

Milan, l’attaccante portoghese e il club bianconero potevano unirsi in matrimonio: ecco cosa è successo

Una stagione turbolenta e complicata, con un derby in semifinale di Coppa Italia che può significare tanto se non tutto in casa Milan.

Milan, Leao in azione
Milan, retroscena Leao-Juve (LaPresse) – Calciomercato.it

E di questo, ma anche di altri temi si è discusso ‘Zona Rossonera’, tradizionale appuntamento sul canale Youtube di Calciomercato.it. Tra gli ospiti il giornalista Marco Capriotti, che ha sottolineato l’importanza del derby: “Mette tanto in palio: per l’Inter il passaggio in finale per giocarsi uno dei tre trofei, il Milan per un trofeo in una stagione complessa e per qualificarsi alla prossima Supercoppa e all’Europa League. In Supercoppa il prossimo anno ci saranno ancora quattro squadre e il Milan è molto supportato in Arabia e ha attirato tante persone. Faranno un po’ il tifo per i rossoneri”.

Su Paratici, ormai prescelto per il ruolo di ds: “Se andiamo a prendere i risultati di Paratici, partendo dalle esperienze con la Juventus e il Tottenham, è l’uomo giusto. Con Marotta andrebbe a crearsi un vero e proprio derby. Paratici ha grande esperienza, conosce il calcio nazionale ed internazionale e questo è un punto a suo favore. Bisognerebbe capire chi sarà il prossimo allenatore, che non sarà portoghese. Ha secondo me tutte le carte in regole per formare una grande squadra, dipende però da tutto il contesto, ma è una persona di grande esperienza”.

Panchina Milan: retroscena Sarri-Leao, Palladino la suggestione

Capitolo allenatore: “Si parla di De Zerbi, che è molto papabile, oltre a Conte, che bisogna vedere come concluderà la stagione a Napoli. Io al Milan vedrei bene un esperimento con un allenatore giovane che ha già fatto esperienza come Palladino, che potrebbe essere un nome buono. Si parla anche di Allegri, ma ci sono stati alcuni screzi. Però la storia del calcio è fatta di litigate e riappacificazioni. Il nome su cui punterei io è Palladino. Il Milan deve prendere un allenatore di carisma. Conceicao e Fonseca non hanno quel quid per essere validi tecnici del Milan o forse non hanno trovato l’ambiente giusto”.

Chi l’ideale per Leao ed Hernandez? “Sarri sarebbe l’ideale per Leao. Dopo la prima stagione al Milan, Sarri aveva chiesto alla Juve di acquistare Leao e potrebbe essere l’uomo indicato per la panchina e per il portoghese. Sarebbe invece stata bellissima la suggestione di vedere Hernandez a Como con un personaggio come Fabregas, che ha molta libertà e non avrebbe la stessa libertà al Milan. Theo sarebbe quello tra i due da cedere. Ha dato tanto al Milan, potrebbe dare di più, ma se dovessi cedere uno dei due cederei lui”.

Milan, Orsolini per il futuro

Su Conceicao: “La stagione sicuramente non è stata fortunata, vero che il Milan ha vinto un trofeo, ma al posto di Fonseca avrei scelto più un tecnico che conosce meglio la scuola Milan. Una figura come Tassotti, come quando ci fu la gestione Cesare Maldini in un periodo complicato, poteva essere utile. Come le scelte che hanno fatto Juve e Roma. Avrei fatto più una scelta interna”.

Orsolini esulta
Orsolini per il Milan (LaPresse) – Calciomercato.it

Chi ha però più colpe? “La colpa è anche dei giocatori stessi. Uno non diventa Messi di colpo, ma fare qualcosa di utile per la squadra si può fare. Ci sono state un po’ di scelte particolari, come Emerson Royal, cedere Kalulu, tenere Tomori dopo averlo messo sul mercato. Portare Joao Felix era un rischio, quanto potrà dare in queste nove partite? Quando si perde sono tutti colpevoli: dai giocatori, dall’allenatore alla dirigenza”.

Infine una chiosa sugli italiani: “L’italiano era Sandro Tonali. Il Milan ha fatto una scelta simile a quella della Juve, che non ha più puntato sulla difesa italiana. L’Inter ha ora una struttura italiana. Avere giocatori italiani è importante. L’esperimento del Milan Futuro non si è rivelato buono. Per il Milan come nome in ottica nazionale vedo molto bene Orsolini, ci sono giocatori italiani che possono essere seguiti e possono essere un’alternativa. E poi confidare nei giovani, come magari Camarda“.

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