Ennesimo episodio gravissimo con la vile aggressione all’arbitro che farà partire denunce e Daspo, oltre alla possibile decisione draconiana della Giustizia Sportiva
Un altro gravissimo episodio di violenza nei confronti dell’arbitro ha scosso il calcio italiano, ancor di più considerando che a essere coinvolte sono ragazzi di una squadra che milita nel campionato Under 17 provinciali. Quanto accaduto sabato sera è un fatto che avrà ripercussioni importanti, ma intanto lascia un ulteriore velo di amarezza. Le immagini della vile aggressione subita da Diego Alfonzetti, direttore di gara della sezione di Acireale, hanno fatto il giro del web. L’arbitro è stato colpito più volte con calci e pugni dai giocatori in campo e non solo durante la partita dei playoff U17 provinciali tra la Russo Sebastiano Calcio Riposto e il Pedara.

Alcune persone hanno ripreso la scena con il parapiglia in campo e l’intervento di alcune persone che hanno evitato forse anche qualcosa di peggio, oltre alle forze dell’ordine. “Vergogna, vergogna” si sente ripetere in sottofondo durante il filmato da parte degli spettatori. Ieri l’Associazione Italiana Arbitri – ha oscurato il proprio sito in segno di protesta, facendo apparire un’immagine simbolo della non violenza. “È una situazione ormai inaccettabile – ha dichiarato il Presidente dell’AIA Antonio Zappi – Queste incresciose aggressioni nei confronti dei nostri arbitri, spesso giovanissimi, picchiati da persone che per età potrebbero esserne i genitori solo per un fuorigioco o un rigore, devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico, perché hanno assunto un significato non solo sportivo ma anche sociale che deve essere combattuto con fermezza da tutta la società civile”.
A tal proposito si è espresso anche il Presidente del Comitato Regionale della LND Sandro Morgana: “Un episodio gravissimo che ha scosso l’intera comunità sportiva e che ci riporta indietro nella lotta contro la violenza negli stadi. La violenza gratuita che ha travolto l’arbitro, costretto a difendersi sotto una pioggia di calci e pugni, è intollerabile. Fortunatamente, l’arbitro è ora a casa, dopo aver ricevuto le prime cure, ma rimane la gravissima ferita morale e l’indignazione per quanto accaduto. Un episodio come questo non deve rimanere impunito. Confido in provvedimenti rapidi, severi e decisivi, con l’obiettivo di evitare che simili atti di violenza possano mai più accadere in futuro. L’immediato intervento delle forze dell’ordine e la raccolta delle prove, tra cui il video dell’aggressione, sono passi importanti verso l’identificazione dei responsabili”.
Aggressione shock all’arbitro: pronte denunce, Daspo e la possibile esclusione dal campionato
L’arbitro di appena 19 anni è stato picchiato selvaggiamente, costringendo le forze dell’ordine all’immediato intervento per sedare la situazione e acquisire i video e le prove dell’accaduto. La Rsc Riposto, club dei calciatori che si sono macchiati di questa vile aggressione, ha scritto: “Condanniamo con fermezza l’intollerabile aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara da parte di alcuni suoi tesserati. La società invia le proprie scuse al direttore di gara vittima dell’aggressione e segnala l’impegno posto in essere dai propri dirigenti al fine di proteggere l’arbitro dalla vile aggressione. La società è pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva e nel contempo è pronta a mettersi a disposizione della giustizia ordinaria al fine di permettere di individuare i colpevoli di questi gravi atti”.

Nello specifico il club in questione ha annunciato “che si costituirà come parte civile nei confronti di eventuali maggiorenni coinvolti, negli eventuali processi che saranno posti in essere”. Come riporta ‘repubblica.it’, l’intenzione delle forze dell’ordine è procedere con le denunce e richiedere il Daspo per le persone che verranno identificate. Non solo, perché potrebbe essere chiesta addirittura l’esclusione dal campionato della squadra ritenuta responsabile dell’accaduto. Inoltre, alle due società viene contestato anche il reato di “apertura abusiva luoghi di pubblico spettacolo”, visto che la partita doveva giocarsi a porte chiuse per l’inagibilità delle tribune.