Le polemiche divampano: “Quale credibilità può avere il calcio gestito in questo modo?
Si riaccende il derby d’Italia. Juve contro Inter, Inter contro Juve. Stavolta si passa dal campo ai social.
Continua a far discutere la nota della FIGC riguardo il patteggiamento di Lautaro Martinez per il ‘caso’ bestemmia scoppiato dopo Juventus-Inter dello scorso 16 febbraio. “A seguito dell’accordo di patteggiamento raggiunto dalle parti (ex art. 126 CGS) – recita la nota stessa – il calciatore dell’Inter Lautaro Javier Martinez è stato sanzionato con un’ammenda di 5.000 euro“.
La Procura della FIGC ha in sostanza riconosciuto la colpevolezza del capitano dell’Inter, per aver “pronunciato per due volte un’espressione blasfema come risulta evidente dalle immagini televisive, di piena garanzia tecnica e documentale”. In mancanza della famosa prova audio, però, non è stato possibile comminare una giornata di squalifica, come prevede in questo caso il regolamento.
La strada del patteggiamento intrapresa da Lautaro stona sicuramente rispetto alle sue dichiarazioni dopo Inter-Genoa: “Non ho mai bestemmiato, mai – disse a muso duro l’argentino al termine della sfida col ‘Grifone’, vinta 1-0 dall’Inter grazie proprio a un suo gol – Anzi mi dà molto fastidio, era un insulto ma mai una bestemmia. Io cerco di insegnare il rispetto anche ai miei figli, questa accusa mi ha dato tantissimo fastidio”.
Sui social è ovviamente divampata la polemica. Per tanti il patteggiamento equivale a un’ammissione di colpevolezza da parte di Lautaro: “Questa cosa è assolutamente incomprensibile – ha attaccato Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, criticando anche l’operato della giustizia sportiva – Se patteggi ammetti di aver bestemmiato. Se hai bestemmiato devi essere squalificato. Se non è dimostrabile la bestemmia non ha senso accettare di patteggiare alcuna pena. Il solito pastrocchio della giustizia sportiva“.
Il post di Ravezzani ha ricevuto tanti commenti, quasi tutti critici – per usare un eufemismo – dell’operato della giustizia sportiva e ci come si è chiusa la vicenda.
Patteggiamento ovvero ammissione di colpevolezza, non è sempre così. Vedi il ‘caso’ Sinner. Anche in quello di Lautaro “il patteggiamento non significa che aveva bestemmiato – sottolinea e spiega l’avvocato cassazionista Michele La Francesca – È una scelta che evita l’alea del processo il cui esito sarebbe stato incerto visto che il giudizio si sarebbe basato sulla lettura del labiale (stante l’assenza dell’audio). Scelta quindi da definire come precauzionale“.
In definitiva, come sottolinea l’avvocato La Francesca, Lautaro Martinez “ha saggiamente evitato di lasciare al giudizio del Tribunale un’interpretazione del labiale che può essere letta sia nel senso della bestemmia che della non bestemmia. (…) Nel diritto sportivo vigono regole probatorie diverse e meno stringenti rispetto al diritto penale”. In questo caso “è la Procura Federale che formula l’accusa, ma non è detto che laddove fosse stato celebrato il processo sportivo, si sarebbe arrivati alla squalifica di Lautaro”.
Dall'intervento nel cuore dell'area di rigore bianconera alla sbracciata dell'attaccante turco: maxi stangata in arrivo…
Le dichiarazioni in conferenza stampa dell'allenatore della Roma dopo il successo di San Siro contro…
L'ultima sconfitta patita dai nerazzurri al cospetto della Roma ha sollevato un vero e proprio…
Terza sconfitta consecutiva per l'Inter, lo scudetto adesso è in serio pericolo: le dichiarazioni dell'allenatore…
Per la società piemontese c'è il rischio di vedersi sottratti punti in classifica: ecco perché…
Continua la marcia inarrestabile della trentaquattresima giornata del campionato di Serie A con una sfida…