Clima di alta tensione attorno alla squadra rossonera, attacco diretto: spunta anche uno striscione
Separati da otto punti in classifica, Milan e Udinese sono pronti a sfidarsi nell’anticipo della 32esima giornata di Serie A. La sfida del Bluenergy Stadium aprirà infatti il turno di campionato: l’appuntamento è fissato per venerdì alle 20.45. Per i rossoneri una gara da non fallire: potrebbe essere l’ultimo appuntamento per riuscire a restare aggrappati alle altre squadre impegnate nella lotta all’Europa.

Lo scorso anno la gara aveva saputo regalare gol ed emozioni, con un Milan vittorioso in rimonta con due gol siglati nei minuti finali. Una partita che però era passata alla storia anche per la decisione di Mike Maignan di lasciare la propria porta dopo aver sentito insulti razzisti nei suoi confronti provenienti dal pubblico friulano. La gara era stata interrotta per qualche minuto, dopodiché il gioco era ripreso. A seguito di quell’episodio si riuscì a risalire agli autori degli insulti razzisti: quattro persone, tre uomini e una donna nei confronti dei quali il questore di Udine aveva emesso un Daspo della durata di cinque anni.
Udinese-Milan, striscione contro Maignan
Un episodio che i tifosi bianconeri non hanno certamente dimenticato e il clima che precede la gara si sta decisamente scaldando.

Per Maignan e il Milan è prevista un’accoglienza decisamente non buona e la testimonianza è lo striscione apparso nei pressi del Bluenergy Stadium di Udine che riportava la scritta “Maignan uomo di m***a” firmato dal gruppo ultras Ngu. Lo striscione è stato successivamente rimosso, ma sembra essere un presagio su quella che sarà l’accoglienza che attenderà il Milan e il suo portiere. Come detto, a seguito di quelli che furono gli episodi dello scorso anno, quattro persone furono identificate dalla Polizia di Udine e colpite da un Daspo di cinque anni. La giustizia sportiva aveva inoltre sanzionato l’Udinese con la chiusura della Curva Nord per due turni casalinghi. Alcuni ultras friulani non hanno mai perdonato a Maignan di aver denunciato pubblicamente l’accaduto, accusandolo di aver generalizzato sull’intero settore del tifo organizzato.