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Sergio Conceiçao: storia e filosofia del tecnico che ha dominato in Portogallo

La storia di Sergio Conceiçao, l’allenatore portoghese che con la sua grinta ha dominato in Portogallo, fino ad arrivare in Italia 

Sergio Conceicao la storia
Sergio Conceiçao: storia e filosofia del tecnico che ha dominato in Portogallo (Calciomercato.it)

Se si pensa ai primi ricordi di Sergio Conceiçao in campo, a molti verrà in mente l’immagine di un’ala che taglia il campo con rapidità. Con gli scarpini ai piedi o in panchina, ha sempre trasformato ogni partita in una battaglia. Il suo nome è ben impresso nella mente di chi ama il calcio più passionale.

Da giocatore ha dato filo da torcere alle difese mezza Europa, spiccando principalmente in Portogallo e in Italia. Mentre da tecnico ha scolpito il suo profilo nella leggenda con il Porto e ora, col Milan, ha alzato subito la la Supercoppa Italiana. Abbiamo deciso di ripercorrere la sua storia, con una carriera che ha saputo regalare emozioni e titoli.

Sergio Conceiçao: la storia di un guerriero

Nato a Coimbra, in Portogallo, il 15 novembre del 1974, Conceiçao non ha avuto una strada di certo facile. Figlio di un muratore, a 16 anni perde il padre in un tragico incidente in moto. Nonostante il durissimo trauma, il suo carattere non lo fa piegare e il destino ha in serbo per lui una rivincita attraverso il calcio.

Da ala destra si fa subito largo nelle giovanili dell’Acadedmia prima e del Porto poi, dove colleziona quasi 80 presenze e vince tutto a livello nazionale. Dopo stagioni d’oro, spicca il volo verso l’Italia. Con la Lazio mette le mani su uno scudetto da leggenda, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Italiana, 2 Coppe Italia e una Supercoppa europea. Meno felici le sue esperienza a Parma e a Milano con l’Inter, dove non raccoglie nulla in termini di trofei.

Non è uno che ama stare fermo. Lotta, corre, si sbatte per la squadra. Quando appende gli scarpini al chiodo, il fuoco dentro di lui non si spegne. Si mette in panchina, pronto a dimostrare che il suo talento non era solo nei piedi, ma anche in quella testa dura che lo ha portato lontano. E il meglio, come vedremo, doveva ancora arrivare.

La carriera d’allenatore di Sergio Conceiçao: un regno di trofei

La carriera allenatore di Sergio Conceiçao segue le orme di quanto fatto sul campo. Dopo aver detto addio al campo, non perde tempo: dopo anni da vice, nel 2012 guida l’Olhanense, una squadra portoghese che arrancava, e la tira fuori dai guai. Poi passa al Coimbra, all’Academica e al Braga, sfiorando trofei e mostrando un talento che non passa inosservato anche ai piani più alti.

Conceicao dà indicazioni dall'area tecnica
La carriera d’allenatore di Sergio Conceiçao: un regno di trofei (LaPresse) – Calciomercato.it

Il cerchio si chiude quando è il Porto a chiamarlo ed è lì che diventa leggenda. Dal 2017, trasforma il club in un rullo compressore: tre campionati portoghesi, quattro Coppe del Portogallo, tre Supercoppe e una Coppa di Lega. Un bottino clamoroso che lo incorona come l’allenatore più vincente nella storia del club.

Sette anni indimenticabili, che non potranno mai essere dimenticati dai tifosi. Il suo è un calcio pragmatico, diretto, quasi feroce. Sotto di lui, il Porto manda a casa la Juventus in Champions League e arriva due volte ai quarti, vivendo notti europee che hanno fatto la storia.

Conceiçao al Milan: la Supercoppa e un nuovo capitolo

E poi arriva il Milan. Nel 2024, i rossoneri lo chiamano per dare una scossa a una squadra in crisi con Fonseca. Conceiçao accetta la sfida, portando con sé una ventata di aria fresca. E non ci mette molto a lasciare il segno, dato che dopo 2 partite vince subito la Supercoppa Italiana. Contro ogni previsione, batte la Juventus e soprattutto l’Inter in rimonta in una finale impronosticabile, dimostrando che è capace di dire la sua anche in Italia.

Al Milan, Conceiçao prova a dare ordine e rabbia agonistica. Continua a valorizzare talenti come Pulisic e Reijnders, e cerca di infondere nei giocatori quella voglia di vincere, che sembrava svanita nella precedente gestione. Non tutti è rosa e fiori, ma era difficile riuscire in un miracolo.

La vita privata di Conceiçao: famiglia e radici

Fuori dal campo, Sergio è un uomo di famiglia. Sposato con Liliana ha ben cinque figli, Sérgio, Rodrigo, Francisco, Moisés e José, quasi tutti con il pallone nel proprio DNA. Francisco, come tutti sanno, gioca nella Juventus, e Sergio lo ha anche affrontato e battuto da tecnico del Milan,

E poi c’è il suo lato umano. Ama tenersi in forma, corre e segue una disciplina ferrea, quasi fosse ancora un giocatore. Cattolico praticante, trova nella fede la sua calma e ispirazione per affrontare le partite. Vive di passioni, e il calcio è solo una di queste.

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