Il tecnico giallorosso, prossimo senior advisor del club, ha tracciato le linee e le condizioni per la sua permanenza a Trigoria
Ancora poco tempo e la telenovela arriverà all’ultima puntata. La Roma annuncerà presto chi sarà il nuovo allenatore, dopo un lunghissimo casting, una miriade di nomi accostati e anche trattati o comunque contattati, al netto delle smentite (vedi Gasperini). Di certo c’è che Ranieri non tornerà seduto in panchina nel ruolo di tecnico come ha fatto brillantemente in questa stagione da novembre. A tre giorni dal derby che può valere un pezzo enorme di corsa Champions (o Europa League), sir Claudio ha rilasciato una lunga intervista a ‘Il Messaggero’, in cui ha parlato di tantissimi argomenti.
Dalle scelte contro la Juventus fino appunto alla sfida con la Lazio e ovviamente quello che resta il tema centrale, ovvero quello del nuovo allenatore, e il mercato. “Se pensavo che dopo pochi mesi sarei stato a questo punto? Sono sincero, dopo una settimana ho pensato che l’avrei rimessa a posto. Dentro di me lo sapevo ma non ci pensavo. A me ha fatto molto piacere un signore che ho incrociato per strada e mi ha detto “grazie per averci ridato la dignità”. Non c’è complimento migliore. Abbiamo rimesso la Roma dove doveva stare, dove i Friedkin vogliono che stia, lassù. Pareggio nel derby? Non va bene mai, neanche alla Lazio. Il derby è derby, è bello che valga qualcosa e che si stia lassù insieme, che ci sia sana competizione”.
Ranieri ha parlato dei dubbi che si sono insinuati sul suo futuro relativamente alle ultime dichiarazioni con cui sembrava defilarsi un po’: “No, no. Io sarò senior advisor, e mo’ traducetelo come ve pare (ride, ndr). So che sarò un punto di riferimento per loro, consiglierò cosa è giusto e cosa non lo è, ma poi a decidere è la proprietà. Credo sia per tutti così”. Anche se il mister pone delle condizioni inevitabili.
Il fulcro dell’intervista infatti è questo: “I tifosi devono stare tranquilli, io non scappo. Scappo solo se non conto. Non farò il parafulmine di nessuno. Se non decido e non mi sento importante, io non faccio il parafulmine, me ne vado. Oggi mi sento al centro del progetto. Nel momento in cui, mi sentissi al lato di questo, arrivederci e grazie”. Ranieri sarà una presenza sicuramente a Trigoria, ma non più così assidua: “Non è che devo stare sempre qui come oggi da allenatore che entro alle 8 ed esco alle 14. Non serve. Devo avere chiara la situazione, farla quadrare bene, mettere il futuro allenatore nelle condizioni migliori e poi stop. Ho detto che viaggerò? Sì, se avrò la possibilità di ritagliarmi una settimana libera, non mi volete far fare nemmeno un viaggetto?”
E chi mette la faccia? “La faccia sarà sempre la mia finché sarò al centro del progetto. Quando dico che non sarò il parafulmine di nessuno, è solo perché se mi renderò conto di non essere ascoltato, che ci sto a fare?” E allora si arriva alla questione allenatore: “Ghisolfi ed io abbiamo seguito il modello inglese. Siamo partiti da 7-8 nomi per arrivare a 3-4. Lista consegnata ai Friedkin? Da mo’. Siamo vicini alla scelta, molto vicini. Chiunque arrivi, lasciamolo lavorare. Si deve cambiare quando allenatore e squadra non sono più all’unisono. Ten Hag non lo conosco, ho letto che sarei andato a cena con lui ma non l’ho mai visto, credetemi vi prego. Non racconto bugie. Se l’allenatore sarà italiano o straniero? Non ve lo dico, dopo vi imbroglio tutto. Fate i bravi”. Infine sul mercato: “La rosa va migliorata, non rivoluzionata. Ad esempio dobbiamo prendere calciatori che sappiano fare gol. Ripartire anche da Pellegrini? Dipende da Lorenzo. Io lo stimo”.
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