Il tecnico giallorosso a due giorni dalla stracittadina che può quasi decidere una stagione, nel pieno della scelta del nuovo allenatore
Ci siamo. Due giorni al derby della capitale, attesissimo, tra Lazio e Roma che inevitabilmente rischia di decidere la stagione o comunque di mettere una mattonella enorme nella corsa all’Europa. E sarà l’ultima stracittadina di Claudio Ranieri, che vuole sicuramente mantenere la percentuale del 100% di vittorie contro i biancocelesti.

A due giorni dal derby, l’allenatore della Roma prende la parola in conferenza stampa (ore 12.45), nel pieno della scelta (definita ormai vicina da lui stesso) di quello che sarà il nuovo allenatore.
Sono tutti disponibili? Come state approcciando e che Lazio si aspetta dopo una trasferta in Norvegia così lunga? “Sì, tutti disponibili. Mi aspetto una squadra viva, con buone individualità. Quando vai lì col freddo, quel campo, lo paghi perché non sei abituato. Ma credo che al ritorno la Lazio la possa ribaltare”.
Domenica giocherà Castellanos dall’inizio: può cambiare alcune sue scelte in difesa? “No, non cambierà il mio modo di pensare e approcciare alla partita. Sappiamo che la Lazio gioca un calcio corale, spingono in molti, sappiamo cosa ci aspetta”.
Che valenza ha questo derby? Bisogna evitare di perderlo e basta? “Io cerco di mettere la squadra per vincere, non significa che sarà così ma lotteremo per questo. Come con la Juve, siamo stati bravi a farli giocare come volevamo, poi siamo anche usciti e abbiamo pareggiato. Quindi la squadra è forte, crediamo in noi. L’ambizione è fare il massimo di quello che possiamo fare. Io non prometto, mi piace lavorare e fare le cose sotto voce e fare il massimo. Noi domani faremo il massimo, vedremo anche la Lazio cosa sarà in grado di fare”.
Vieira possiamo escluderlo o meno? “Non parlerò mai più di questo”.
Su Cristante: “È un centrocampista completo che può fare gioco di interdizione. Vediamo che gara faremo domenica”.
La squadra ha la scintilla? In Pellegrini l’ha vista? “Questo ve lo dico dopo, se vi dico che ho visto la scintilla lo mettete in formazione. Voi già lo avete messo, quindi io sto zitto e farò le mie scelte”
Sarà il suo ultimo derby solo da allenatore della Roma? “Sì, ho detto che smetto quindi smetto. Capisco la sottigliezza, ma sì”.
Sono questi i valori reali tra Roma e Lazio? “Difficile dirlo, la Roma ha passato determinate vicissitudini. Baroni sembrava un ripiego, invece sta facendo un grande campionato, si sta meritando la classifica. Noi abbiamo fatto tutto in rincorsa. Ora spingeremo al massimo, tutto quello che abbiamo”.
Il gap con le squadre da Champions quanto è ampio? “Roma non è stata fatta in una notte, lo dicono gli inglesi. Loro parlano dell’impero romano, non ci vorrà un secolo per portare la Roma in Champions, noi facciamo il massimo per avvicinarci. Poi starà a proprietà e allenatore”.
Una sua valutazione sui nuovi arrivati. Pensa che siano giocatori da Roma? “Abbiamo fatto buonissime scelte per le difficoltà nel mercato di novembre. C’erano restrizioni della Uefa, poi alcuni giocatori non li vendevano. Io penso che siano giocatori da Roma, poi tutto è sempre migliorabile. Poi vedremo se saranno idonei, io ci posso contare in ogni momento”.
Sente questa cosa che può chiedere il sesto derby consecutivo? “Domani partita difficile, non guardo a cosa ho fatto ieri o con la Juve, ma sempre al futuro. Faremo del nostro meglio, mi basta che i ragazzi diano la prestazione, lottino come pazzi, Poi se vinceremo, magari anche per un colpo di fortuna, sarò contento”.
Il futuro della Roma dipenderà anche da lei? “Ho già risposto sui giornali”.
Ci racconta di suo fratello? “Lui è uguale a me, con due anni di più. Magari potete scambiarlo per me, ma stava male e quindi non potete averlo scambiato per me, non ero io (a cena con ten Hag, ndr). Come si chiama? Carlo. Vuole sapere anche gli altri (ride, ndr)? Magari ora ci sta guardando!”
Su Paredes. “È un play eccezionale, sa quando rallentare o quando accelerare, per me è fondamentale. Dipenderà dall’allenatore del futuro, come vorrà giocare, credo che un play più bravo di lui è difficile da trovare. Ed è ancora il play della nazionale argentina”.
Su Gourna-Douath. “Lui ha fatto subito bene, poi ha avuto un attimo di down perché cambi stile, tutto, nazione, allenamento, modo di pensare e giocare. Ho puntato molto su di lui per farlo migliorare in alcuni aspetti. Ora mi sembra tornato quello dell’inizio. Se l’ho messo contro la Juve è perché può darmi quello che vorrei.
La Lazio è in un momento non positivo ed è tornata questa mattina: si sente favorito? E a parti invertite avrebbe chiesto il posticipo al lunedì? “Anche noi abbiamo fatto queste trasferte, tornando alle 4, ma non l’abbiamo detto a nessuno, e poi abbiamo giocato. E non vedo una squadra che ha un momento difficile, altrimenti non vinci a Bergamo. Mi aspetto una gara volitiva, di determinazione. Chi non ci dice che lì non pensassero a noi invece che al Bodo sapendo che possono ribaltarla al ritorno vincendo in casa? Mi aspetto una gara tirata, fino all’ultimo. Mi auguro solo che al primo posto ci sia sportività tra le due squadre e le due tifoserie. Io ho una certa età, allora c’erano grandi sfottò quando ero tifoso, mi auguro che restino quelli. I romani sanno essere dei geni in questo senso”.
Su Pisilli e Baldanzi. “Gli manca solo l’esperienza, sono giocatori della Roma del futuro. Sono giovani, si sanno inserire molto bene. Hanno un’imprevedibilità molto spiccata. Pisilli quando arriva vuole spaccare la porta ma deve essere più sereno, ma li farà i gol perché ha tutto”.