I biancocelesti portano a casa un pareggio dal retrogusto amaro nel derby che fa perdere un po’ di terreno nella corsa Champions: le parole del terzino
La Lazio va vicinissima alla vittoria nel derby, beffata dall’eurogol di Soulé e dal pallone che oltre passa la linea. L’1-1 sta un po’ stretto ai biancocelesti, che masticano un po’ amaro per le tante occasioni sprecate.

La squadra di Baroni lascia comunque la Roma a due punti di distanza e si giocherà tutto nelle ultime sei partite. In conferenza stampa le parole di Luca Pellegrini:
Una rivincita personale per te? “Non c’è bisogno di rivincite. Io sono un professionista, sono contento per l’assist però non abbiamo concretizzato le occasioni in partita. Prendiamo il positivo, teniamocele strette, migliorando per concretizzare le occasioni perché giovedì ci servirà”.
Sei andato ad abbracciare Baroni dopo il gol: cosa c’è in quell’abbraccio? “Non me ne volesse il mister, ma io ho abbracciato tutti, in quel momento non capivo niente. Vedevo solo se era gol perché ormai non si capisce più niente, dobbiamo sempre aspettare. Sono contento, è un assist in più, preferivo non farlo e vincere la partita”.
Cosa hai pensato vedendo la coreografia dei tifosi? “La coreografia vabbè… Per me sono i migliori tifosi in assoluto, del mondo”.
Come hai ritrovato la squadra dalla Norvegia? “Mi hanno detto che è stato complicato tra temperature e campo sintetico. Un viaggio di quattro ore e mezza, anche perché sono arrivati venerdì alle 4 del mattino. D’altro canto non abbiamo pensato molto al derby, ora pensiamo partita per partita infatti abbiamo già switchato a giovedì, non c’è tempo per fare ragionamenti. Ora si gioca”.
Hai un messaggio per i tifosi in vista di giovedì? “Il messaggio importante l’hanno dato loro a noi, rispondere a parole sarebbe riduttivo, loro sarebbero più contenti se giovedì scendiamo in campo e passiamo il turno”.
Cosa vi è mancato per vincere questo derby? “Loro, oltre alla magia di Soulé, erano stati pericolosi solo con Mancini, poi hanno creato poco rispetto a noi. Ci è mancato concretizzare, poi va così, se non la chiudi rischi di prenderlo”.
Lazio altalenante, stasera finalmente una prestazione che non si vedeva da tempo. Come mai questo saliscendi e quanto è il rammarico? “Nella vita è difficile avere una costanza, la cosa che secondo me – che sono l’ultimo della ruota visto che ero fuori lista fino a poco fa – manca è vincere senza una grande prestazione. Ogni volta per vincere dobbiamo creare 8 occasioni da gol sperando che ne facciamo 2. Una cosa che vorrei ‘rubare’ alle altre è strappare una vittoria anche senza una grande prestazione. Questo ci manca. Gli alti e bassi li hanno tutti, dobbiamo essere più bravi e concreti, anche fortunati”.
Quanto vi pesa che l’ultima partita senza gol subiti all’Olimpico è a novembre? “Le reti inviolate ci pesano, ma ci preme fare un gol più degli altri”.
Che ruolo puoi esercitare sui nuovi per far capire la partita di giovedì? “Sarà importantissimo concedere meno gol possibili, speriamo zero. Io sono stato fortunato a fare anche una finale di Coppa Italia, di Supercoppa, ascoltare i vari Bonucci, Chiellini e altri che hanno fatto più di 10 finali. BIsogna vivere il momento con la consapevolezza di essere in quel momento può essere l’arma vincente. BIsogna essere equilibrati anche nell’entusiasmo. Sanno tutti che se vinciamo andiamo in semifinale e possiamo dire la nostra. Ci sono poi altri più esperti di me, io mi ritengo giovane a 26 anni. Io più laziale? Chi lo vede come un pro e chi come un contro”.