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Paolo Zanetti: dalle province alla Serie A, un allenatore in divenire

La storia di Paolo Zanetti, l’ex centrocampista passato per le province e che si è trasformato in un giovane allenatore in divenire in Serie A

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Paolo Zanetti: dalle province alla Serie A, un allenatore in divenire (Calciomercato.it)

La storia di Paolo Zanetti è quella di un uomo che ha saputo costruirsi da solo, senza grandi pubblicità o la luce dei riflettori puntata addosso. A differenza di un altro giovane allenatore come Cesc Fabregas, già ben noto ai media per il suo trascorso in campo, il veneto ha vissuto una carriera più modesta, ma altrettanto rispettabile, fino ad arrivare stabilmente in Serie A come allenatore.

Il suo è il racconto di chi, anche sotto traccia e non sempre ricordato da tutti gli appassionati, è riuscito a crearsi un nome. Le sue squadre sono caratterizzate da una spiccata forza d’animo e stanno imparando a maturare una propria identità. Come lo stesso tecnico che, ancora alle sue prime esperienze, sta sviluppando per ottenere la giusta esperienza in un campionato ostico come quello italiano.

Paolo Zanetti: gli inizi in provincia e l’approdo in Serie A

Nato a Valdagno, in Veneto, il 16 dicembre 1982, il piccolo Paolo è sin da subito un grande appassionato di calcio. Già a 5 anni si dice che corresse con il pallone tra i piedi, con il sogno di approdare in Serie A. Un traguardo che raggiungerà nel corso della sua carriera, passando per tappe importanti come Vicenza, prima squadra a credere in lui nel 2000, l’Empoli, club nel quale ha giocato 56 partite e, soprattutto, il Torino.

Sono i granata nel 2007 a dargli un contratto importante, dopo una parentesi all’Ascoli. Con il Toro riesce davvero a giocare nel massimo campionato, disputando ben 76 partite e realizzando anche 2 gol e 2 assist da mediano puro. Dopo un breve prestito all’Atalanta, la sua carriera da calciatore vive la fase di calo intorno ai 30 anni.

Così, lascia il Torino per chiudere la propria avventura calcistica tra Grosseto, Sorrento e Reggiana. Proprio qui, nel 2014, decide di ritirarsi, diventando immediatamente collaboratore tecnico.

Zanetti e il ruolo di allenatore: la vera vocazione

Proprio la panchina si trasforma nella grande vocazione di Zanetti. Dopo aver fatto da assistente ad Alberto Colombo, diventa il suo vice per la stagione 2015/2016, sempre alla Reggiana, per poi allenare l’Under19 per 3 partite tra il 2016 e il 2017.

La vera svolta nella carriera professionale di Zanetti arriva nel luglio del 2017, quando a credere in lui è il Sudtirol. Sarà quell’esperienza che lo farà notare anche ai piani più alti. In due anni conquista una storica promozione in Serie B, mantenendo una media di 1.56 punti a partita e mostrando un calcio interessante.

Zanetti e il ruolo di allenatore: la vera vocazione (LaPresse) – Calciomercato.it

Torna poi ad Ascoli, ma come da calciatore, anche da allenatore l’avventura non è così fortunata e dura appena 24 partite, con un esonero prematuro nel gennaio del 2020. Superato il Covid, arriva il Venezia, il piccolo grande miracolo di Zanetti. L’ex centrocampista riesce a portare i lagunari in Serie A attraverso i playoff. Un’impresa che non può passare inosservata e che gli permette di giocarsi la massima serie anche da allenatore.

Sfortunatamente, nell’aprile del 2022, dopo due anni di avventura e un’eterna gratitudine, le strade si separano in un vano tentativo di salvare la squadra nel finale di quel campionato. Zanetti riparte da Empoli, nel giugno dello stesso anno, e guida i toscani verso la salvezza, con largo anticipo, e chiudendo al 14° posto. Quel campionato mostra a tutti come Zanetti stia crescendo e che meriti piazze importanti.

Ma l’inizio dell’annata successiva è disastroso. Lo spogliatoio sembra non seguirlo e dopo 5 sconfitte consecutive, tra cui una nei playoff di Coppa Italia e una per 7-0 contro la Roma, viene esonerato. Resta senza panchina praticamente per un anno, fino alla scorsa estate, quando a credere in lui è il Verona.

La stagione è fatta di alti e bassi, ma la salvezza è dietro l’angolo. Dimostrazione di come Zanetti stia imparando dai suoi errori ed è pronto per diventare a tutti gli effetti un tecnico affidabile per portare le squadre a mantenere la Serie A senza troppi affanni.

Paolo Zanetti fuori dal campo: l’amore per la montagna

Fuori dal terreno di gioco, Zanetti è una persona riservata. Sposato con la sua Alice, ha una figlia di nome Rebecca, nata nel 2018. Tra i suoi grandi hobby c’è sicuramente la montagna e quando è lontano dal campo, si dice che si conceda lunghe passeggiate tra le Prealpi, un modo per ricaricare le energie.

Zanetti non è mai stato un personaggio da riflettori puntati e anche questo suo lato più riservato, lo ha reso più umano e vicino ai tifosi. Si gode le sue origini con umiltà, la stessa che lo ha portato a crearsi un percorso di gioie e dolori, ma ricco di rispetto e duro lavoro.

Claudio Mancini

Giornalista pubblicista abilitato allo svolgimento dell'attività giornalistica per stampa, web, radio e TV a partire dal 2018, con oltre 5 anni di esperienza nel settore presso testate online in qualità di caporedattore, conduttore, opinionista, telecronista e content creator. Nel corso della carriera ha sviluppato una solida conoscenza in ambito giornalistico, soprattutto in campo sportivo oltre a competenze in narrazione multimediale, gestione del social media, ricerca delle fonti e gestione delle dirette, proponendo uno stile narrativo deciso e riconoscibile.

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