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San Siro, nuovo stadio ancora in stallo: Inter e Milan chiedono i danni?

Niente da fare, ancora non è stato deciso nulla per quanto riguarda il nuovo stadio di Inter e Milan. Rispunta l’idea Sesto San Giovanni, oltre a una richiesta danni da parte dei due club

Se all’inizio si pensava che il 2023 sarebbe stato l’anno della svolta per quanto riguarda il nuovo stadio di Inter e Milan, ora nulla è certo. Prima di Natale il Consiglio comunale aveva dato l’ok alle squadre a condizione che i posti salissero a 70mila, il prezzo dei biglietti non aumentasse e che crescessero intorno al nuovo ipotetico stadio le aree verdi.

San Siro, dubbi nuovo stadio
San Siro ©LaPresse

Si attende ora la delibera della Giunta comunale, una delibera che dovrebbe arrivare alla scadenza dei due mesi dal dibattito pubblico, ovvero il 21 gennaio. Non è certo che questa delibera arrivi. Inoltre c’è da considerare il famoso vincolo storico di cui parla e di cui ha parlato anche ai microfoni di TvPlay, Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. In realtà, il tema del vincolo storico era già stato affrontato nel 2020 ed era stato deciso che San Siro non rappresenta interesse culturale, ed è di conseguenza escluso dalle disposizioni di tutela. Ma Sgarbi non ha intenzione di arrendersi.

Trascorsi i 70 anni, nel 2024, scatterebbe però in automatico il vincolo monumentale riferito alla posa del secondo anello nel 1954. Insomma, è ancora tutto molto confuso. La Giunta intende aspettare il Governo. Ma che si decida in fretta. Siccome la sola redazione del progetto di un nuovo stadio costerebbe a Inter e Milan non meno di 40 milioni, le due proprietà non hanno intenzione di avviare qualcosa che potrebbe arrestarsi. Ecco che (ri)spunta l’idea Sesto San Giovanni.

Inter e Milan, si pensa a un risarcimento danni

San Siro, dubbi nuovo stadio
San Siro ©LaPresse

Tornando al vincolo storico decantato da Sgarbi e negato nel 2020, se ad oggi dovesse arrivare una decisione diversa, Inter e Milan potrebbero essere pronte a un’azione risarcitoria nei confronti del Ministero.

Se il vincolo storico fosse arrivato nel 2020, le due proprietà si sarebbero probabilmente già mosse verso Sesto San Giovanni, invece 3 anni dopo siamo ancora al punto di partenza. Con un progetto che non si sa se parte, dove, come e quando. E intanto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e il Presidente del Senato Ignazio La Russa non se le mandano a dire con il primo che parla di “iter già avviato” per quanto riguarda il vincolo storico, e il secondo che nega tutto a spada tratta asserendo che “Sgarbi non ha nessuna voce in capitolo”. Beh, se la situazione prima era confusa, adesso sembra esserlo ancora di più.

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