La Roma può andare incontro a una piccola rivoluzione sugli esterni, soprattutto se Pinto dovesse riuscire a lavorare come spera in uscita
La Roma è pronta a rituffarsi nel cammino europeo, domani sera contro il Salisburgo la prima di due sfide complicatissime. Gli austriaci sono squadra che viene dalla Champions, hanno talenti riconosciuti a livello europeo e alcuni di questi hanno già spiccato il volo. Vedi Adeyemi e, ovviamente, Haaland.
Le forze dei giallorossi verranno messe a dura prova, soprattutto dopo i segnali di Mourinho sull’incapacità della rosa di affrontare 3 partite alla settimana. In ogni caso la stella polare resta il campionato e il quarto posto, allo stato attuale più raggiungibile rispetto alla vittoria dell’Europa League come mezzo per la qualificazione in Champions League. A prescindere dalla competizione che attenderà la Roma l’anno prossimo, a Trigoria saranno fatte riflessioni profonde su parecchi giocatori e ruoli in generale. In difesa molto dipenderà da Smalling, in attacco da Dybala, a centrocampo di sicuro ci sarà bisogno di un innesto di grande valore da affiancare a Matic che comunque avrà un anno in più. Ma anche sugli esterni la questione non è semplice, va letta in maniera attenta. Con il rientro di Rick Karsdorp, con cui è stata sancita la pace, sicuramente le alternative aumentano in questa stagione. Ma questo non vuol dire che l’olandese rimarrà sicuramente anche il prossimo anno. E come lui sono in bilico anche altri giocatori.
Roma, traffico sugli esterni in estate: cosa succederà da Spinazzola a Zalewski e Karsdorp
Partendo appunto da Karsdorp, mercato ne aveva anche a gennaio ma non alle condizioni della Roma. In estate i giallorossi continueranno a essere apertissimi a una sua cessione e si proverà comunque a realizzarla. Celik invece non ha proprio convinto. Non che stia facendo malissimo, ma neanche bene. Diciamo che il suo apporto concreto è stato più che altro numerico e di panchina, più che effettivo in campo a fare la differenza. Se dovessero arrivare offerte (comunque molto difficile), a Trigoria non si farebbero tanti problemi.
Sulla sinistra il ragionamento è più ampio e parte da Spinazzola. L’esterno azzurro ha giocato appena 13 partite in campionato ed è stato tormentato dai problemi fisici negli ultimi mesi. Ora è tornato, ma non è al top. Come non lo è mai stato dal suo rientro dal grave infortunio al tendine d’Achille. Spinazzola non ha dimostrato la stessa affidabilità tecnica e fisica. Il giocatore non si discute, ma è indubbio che non offra garanzie, nella speranza sempre che torni ad avvicinarsi al suo antico splendore. E che non senta dolore anche solo appoggiando il piede in corsa, come aveva confessato poco tempo fa. Difficile che qualcuno faccia offerte per lui, la Roma lo terrebbe volentieri anche per un fattore umano, ma deve coprirsi le spalle con un altro titolare. Zalewski ed El Shaarawy sono fuori ruolo, il Faraone è anche in scadenza di contratto. Lui vorrebbe restare, Pinto ha già detto che la società dovrà decidere e ancora non ha deciso. Probabilmente è ancora presto, ma in ogni caso c’è bisogno che giochi nel suo ruolo, in attacco.
Lo stesso vale per Zalewski, che si sta sacrificando da mesi, facendo anche molto bene. Però il rinnovo, di cui si parla da tempo, non è ancora arrivato e in Premier League si sono accorti di lui. Non ci sono avvisaglie particolari al momento, ma il calciomercato è mutevole e alla Roma, così come in tutte le altre squadre, non esistono incedibili. Soprattutto in tempi di Fair Play Finanziario. Pinto ha bisogno di cedere per muoversi, altrimenti rischia di doversi buttare ancora sui parametri zero. E lo stesso classe 2002 polacco dovrebbe essere avanzato al suo ruolo naturale. Alla luce di questo, è molto probabile che in estate cambierà più di qualcosa sulle fasce della Roma, sia a destra che a sinistra. Se dovessero concretizzarsi determinati incastri e cessioni, almeno due giocatori nuovi a Trigoria in quella posizione dovrebbero arrivare. Proprio dove a Mourinho sta mancando tantissimo la spinta offensiva che crea qualche problema realizzativo.