Un altro gol pesantissimo per Federico Gatti che, nelle ultime settimane, ha scalato le gerarchie all’interno della Juventus: andiamo ad analizzare il suo inserimento
La Juventus di Massimiliano Allegri, dopo aver battuto l’Atalanta di Gian Piero Gasperini nel lunch match di domenica valevole per il campionato italiano di Serie A, ieri sera ha sfidato il Siviglia in occasione delle semifinali di andata di Europa League.
I bianconeri, reduci dal passaggio del turno non senza difficoltà contro lo Sporting CP, non sono andati oltre il pareggio nei primi 90 minuti con gli andalusi che, nel primo tempo, sono anche andati in vantaggio. Nella ripresa poi, la Vecchia Signora ha mostrato carattere e personalità centrando, solo a pochi istanti dal fischio finale, un pareggio che tiene tutto aperto in vista della gara di ritorno. L’autore di questo gol pesantissimo è Federico Gatti, difensore centrale italiano arrivato alla Juventus nell’ultima estate di calciomercato. L’ex giocatore del Frosinone, nelle ultime settimane, si è fatto largo nelle gerarchie di Massimiliano Allegri e si sta candidando in maniera molto forte ad essere l’erede di Leonardo Bonucci, in scadenza di contratto al termine della prossima stagione con i bianconeri.
Gatti pronto a raccogliere l’eredità di Bonucci alla Juventus
Ieri sera Bonucci, nonostante l’età e qualche difficoltà, si è difeso bene contro gli attacchi del Siviglia ed ha timbrato il cartellino numero 500 di presenze ufficiali con la maglia della Juventus. Un traguardo molto importante per il difensore centrale di Viterbo che continua ad essere un leader carismatico del gruppo bianconero e sta vedendo crescere, anche sotto la sua ala protettiva, il suo potenziale erede. Stiamo parlando di Federico Gatti. L’ex Frosinone, rispetto a Bonucci più marcatore e con qualche dote di impostazione in meno, ha però diverse cose in comune con il classe 1987, una su tutte la capacità di realizzare gol pesanti.
La rete di ieri allo scadere oppure quella con lo Sporting CP ai quarti di finale lasciano intuire tutta la mentalità di un giocatore non proprio giovanissimo, classe 1998, ma comunque in rampa di lancio per avere un ruolo di leadership all’interno dello spogliatoio della Vecchia Signora.