Juventus, tra sentenza e mercato nel giorno del match più importante: “Più che giustizia è perversione sportiva”
Quella tra Siviglia e Juventus sarà per i bianconeri la gara più importante della stagione. Il club può tornare a giocarsi una finale europea a sei anni di distanza. Allora, come oggi, in panchina sedeva Massimiliano Allegri.
Non si tratta di Champions League, come nel 2017, ma la finale di Europa League potrebbe certamente rappresentare un traguardo importante. Il più importante della stagione. Al centro però della situazione in casa Juve c’è anche il tema legato alla sentenza di lunedì 22 maggio. Anche quello sarà per i bianconeri (e non solo) un giorno importante. Permetterà di capire quanti punti di penalizzazione potranno essere inferti ai bianconeri. C’è chi afferma che a rischio c’è l’Europa, chi addirittura parla di retrocessione. Intervenuto a TV PLAY, il giornalista Mirko Nicolino ha così commentato: “Fatico a parlare di giustizia sportiva, mi pare più una perversione sportiva. Non si può decidere a priori in quale posizione deve finire il club e sulla base di quella dare i punti di penalizzazione. Se la Juve avesse 11 punti di vantaggio sull’Atalanta settima, dovrebbero dare 12 punti, ma con tre giornate la Juve tornerebbe comunque in zona Europa. Spesso si fa un po’ troppo quello che si vuole”.
Juve, da Rabiot a Bonucci: chi resta e chi va
Nicolino ha poi parlato anche di mercato. Tanti infatti sono i componenti della rosa bianconera che potrebbero salutare al termine della stagione.
Qualcuno è già sicuro, come Juan Cuadrado, qualcun altro invece resterà come Alex Sandro. “La scelta del rinnovo di Alex Sandro mi fa pensare che Bonucci non farà l’ultimo anno di contratto con la Juventus: sarà lui a lasciare spazio ad un nuovo centrale, che penso possa essere di piede mancino”. In bilico ci sono Rabiot e Di Maria: “Rabiot dipende dalla Champions ed è molto difficile, meno in bilico Di Maria, con una gestione simile a quella di quest’anno potrebbe restare per decidere di giocarsi la Copa America il prossimo anno con la nazionale. Invece Cuadrado si è chiamato fuori con il rifiuto di spalmare il rinnovo su due anni. Di altri giocatori non mi spingerei oltre: in questo momento è tutto in divenire. Non credo Vlahovic o Chiesa pensino di andare via, a meno che la Juve non venga pesantemente penalizzata”.