Serata movimentata all’Olimpico per la Roma, che non va oltre il pareggio con la Salernitana: le parole di Mourinho in conferenza
La Roma si fa fermare in casa dalla Salernitana sul 2-2. I giallorossi rincorrono per due volte per i gol di Candreva e Dia, reagiscono nel secondo tempo con i big in campo e non vanno neanche troppo lontani dalla vittoria.
Una partita di preparazione alla finale di Budapest per la gestione della rosa. Nel postgara le parole in conferenza stampa di Jose Mourinho. Che parte punzecchiando l’inviato di ‘Sky Sport’: “Come sta Dybala? Bisogna chiederlo alla stessa persona che ti ha dato la formazione a mezzogiorno. Se hai una spia che ti dà la formazione 6 ore prima la stessa spia ti può dire come sta Dybala. La partita è stata difficile, con un avversario che ha giocato la finale di Champions, e non è una critica. Abbiamo fatto tanti cambi, sappiamo che quando li facciamo non cambia la nostra onestà, i principi di base della squadra, serietà e umiltà. Ma cambia la qualità. Nel secondo tempo abbiamo fatto dei cambi e siamo migliorati. Abbiamo vinto il secondo tempo 2-1, magari meritavamo qualcosa in più ma magari anche loro per il loro atteggiamento hanno meritato il pareggio”.
Roma-Salernitana, Mourinho: ”
Ora, con la quasi impossibilità di qualificarsi in Champions attraverso il campionato, passa tutto per la finale di Budapest. Ma Mourinho non è d’accordo: “Chi ha parlato della Champions come obiettivo della Roma? Io no sicuramente. Cerco di essere sempre onesto. Non mi piace vendere fumo, non ho mai detto che la Roma era candidata alla Champions. E quando competi contro queste squadre davanti a noi sarebbe irresponsabile parlare di Champions. Parlano di Champions squadre che non sono arrivate alla finale di Europa League come Arsenal, United, Barcellona, Sporting e Juventus. Squadre top. L’unica cosa che mi gioco nella finale è la finale, niente di più. E ci sono allenatori, giocatori, club, che giocano una sola finale europea nella vita e sono fortunati. Immagina noi a farne due di fila. Questo per me è una grande stagione, perché diventa storica in ogni caso. Ma quella finale lì voglio giocarla”.
Allora a Mourinho viene fatto notare che a parlare di Champions era stato lo stesso Tiago Pinto. E lo Special One risponde piccatissimo: “È un problema suo. Pinto è il direttore, io l’allenatore. Siamo molto amici, possiamo avere opinioni diverse. Per me non è mai così. Noi siamo capaci di fare la storia e vogliamo farla ancora. Ma la Champions con 7 milioni spesi sul mercato non è storia, non è neanche un miracolo, ma Gesù Cristo che è andato a Roma ed è andato a fare una passeggiata al Vaticano“. Praticamente, Mourinho si paragona – calcisticamente – al divino. Poi sulla differenza di vedute con il gm e la società, la domanda è inevitabile. ‘Questa differenza di vedute può portare a una sua decisione di addio?’ – la domanda -. E Mou risponde così: “L’addio per me è ora per due giorni di vacanza, devo prendere l’aereo. Ciao ciao”. Poi si alza e se ne va senza ascoltare altre domande, sostanzialmente non rispondendo.