Inter, le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa: dalla finale di Champions al rapporto tra calcio e politica
“Cosa faccio se vinciamo ad Istanbul? A Istanbul perdiamo (ride ndr)”. Scaramanzia o il Manchester City è davvero troppo forte per l’Inter? Forse più la prima che la seconda, ma il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, grande tifoso nerazzurro, si è così espresso nell’intervento ai microfoni di TV PLAY.
La Russa, tifoso nerazzurro, presiede il club Inter Parlamento che nelle ultime ore è finito al centro di discussioni in merito all’aver ottenuto una corsia preferenziale per la disponibilità deii biglietti per la finale di Istanbul. A riguardo non si è espresso, ma ha sottolineato a più riprese il suo amore per i colori nerazzurri: “Dedico ogni minuto alla mia squadra di calcio, l’Inter. Ancora è presto per pensare ad Istanbul. Ho la testa alla prossima partita. Però nell’angolino c’è anche Istanbul”.
La Russa, da Inzaghi al rapporto tra calcio e politica
“Non ci è piaciuto lo scorso anno che Inzaghi non abbia vinto il campionato, ed è stata colpa di tutti. Quello aveva minato tutte le certezze. Devo dire che con questo finale di campionato si sta riscattando al 100%” ha sottolineato in merito all’allenatore nerazzurro.
Tornando invece sulla vittoria in Coppa Italia: “La Fiorentina ha giocato bene e ha fatto un gol a freddo, siamo stati bravi a non pensare agli impegni che ci aspettano, a rimontare e a giocare alla pari il secondo tempo. Onore comunque alla Fiorentina”. Sul rapporto tra calcio e politica il pensiero è chiaro: “Il mondo del calcio, come quello dello sport, meno è influenzato dalla politica e più può fare bene. Anche sbagliare, ma senza bisogno di essere aiutati. Facciano da sé”.
Il momento più alto è invece il derby di Champions: “La vittoria in semifinale contro il Milan è il momento più emozionante della stagione. Forse vale più della vittoria della Coppa Italia. Era una risposta allo scudetto un po’ regalato dello scorso anno e a quando ci eliminarono in Champions senza batterci. Era rimasta una piccola ferita, l’abbiamo rimarginata”.